È fallito il piano di conquista dell’Europa di Putin, passando dalla Calabria!
- Postato il 7 ottobre 2025
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di Carmelo Sant’Angelo
Il candidato filo-putiniano Tridico è stato sconfitto. Sono fallite tutte le manovre da guerra ibrida messe in campo dal Cremlino. Alla brigata dei giudici comunisti, eterodiretta dal Politburo, non è riuscita la spallata: il presidente Occhiuto rimane in carica. Nonostante il controllo dei seggi elettorali, avvenuto tramite i droni, dal perfido orso bruno, il trinariciuto Tridico ha patito una sconfitta cocente.
È, soprattutto, fallito il piano del morente, ma sempre astuto, Putin: far passare la sua Armata “rotta” sul Ponte nello Stretto di Messina per attaccare il cuore dell’Europa, sorprendendola da sud. Il piano, come rivelato dal segretario della Nato, era stato ben congegnato: i russi sarebbero sbarcati a Catania e da lì, approfittando delle ampie e comode autostrade siciliane, avrebbero raggiunto Villa San Giovanni, passando sul ponte nuovo di zecca. L’autocrate moscovita contava sul fatto che i siciliani non avrebbero mai fatto saltare quel generoso dono, appena ricevuto dal governo centrale. I calabresi, invece, hanno ancora intatte le loro riserve di tritolo, quindi, sarebbe stato meglio assumere il controllo della regione.
Peccato che sia mancata un’onesta autocritica da parte di Rutte, che, in passato, ha sbeffeggiato il ministro dei Trasporti che, con lungimiranza, aveva imputato le spese di costruzione del citato ponte sui capitoli della difesa Nato.
In ogni caso, ciò che conta è che le forze del centro-destra abbiano saputo fare quadrato ed opporsi alla barbarie autocratica proveniente da oltre cortina.
La coalizione di governo ha fatto rivivere gli irrinunciabili valori fondanti della nostra superba democrazia occidentale. Un giusto riconoscimento a favore di quei nobili patrioti, che, durante il regime bolscevico, si sono rifugiati sull’Aspromonte e, ispirati dalle letture di Kant, hanno vergato la Carta dell’Aspromonte. Stralci di cartelle esattoriali, condoni edilizi, mazzette camuffate da consulenze, prescrizione assicurata, controllo dei pacchetti di tessere, trasformazione del diritto in favore, uso disinvolto del denaro pubblico; sono questi solo gli articoli principali della richiamata Carta. Valori che ci affratellano e ci fanno sentire tutti italiani!
Come sempre avviene, le sconfitte sono orfane, ma le vittorie hanno molti genitori. Anche in questo caso va conferito il giusto riconoscimento ad una molteplicità di attori. Innanzitutto i governi europeisti che, con le loro politiche, hanno spinto migliaia di giovani calabresi ad esibirsi sui palcoscenici mondiali. Grazie all’austerity e ai salari modesti hanno dato la spinta a tanti lavoratori timidi di mostrare il loro talento all’estero. Un ringraziamento va tributato a Von der Leyen che ha promesso di impiantare sulla piana di Gioia Tauro la più grande fabbrica d’Europa di proiettili al peperoncino. Profonda gratitudine a tutti coloro che hanno fatto maturare negli elettori la convinzione dell’inutilità del proprio voto. Perché perdere tempo se possiamo insediare un bel governo tecnico? L’elettore ha anche la fortuna di non dover scegliere il proprio candidato, è già tutto apparecchiato, non è necessario che si scomodi!
La vittoria di Occhiuto ha, infine, impedito che il governo nazionale alzasse l’Iva al 32% sulla ‘nduja e sulla soppesata.
Queste solenni minchiate, che avete appena letto, le potete leggere sui principali quotidiani nazionali a proposito delle elezioni in Georgia, Moldova, Romania, Paesi baltici e, quando mai si terranno, anche per l’Ucraina. Sarebbe sufficiente che vi fosse un interesse, politico ed economico, concreto per sposare la causa della Calabria e orde di giornalisti sarebbero pron(t)i a scrivere le stesse fesserie.
Questa splendida regione viene, invece, oggi denigrata perché alle urne si reca solo il 43% degli elettori, affluenza, tra l’altro, più alta di quasi due punti dalle ultime elezioni regionali lombarde, ma lì nessuno ha adombrato il sospetto di una scarsa coscienza civica.
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