Chi è stato l’artista El Lissitzky e perché in Svizzera gli dedicano una mostra

Compie nel 2025 i suoi primi quarant’anni di attività il Museo Villa dei Cedri di Bellinzona, in Svizzera, istituito nel 1985 come Civica Galleria d’Arte, focalizzato sull’arte moderna e contemporanea e circondato da un grande parco con vigneto, riferimento culturale del capoluogo ticinese. Oggi il museo vanta una collezione di oltre 7000 opere e sviluppa un intenso programma culturale, sotto la guida della direttrice Carole Haensler: di recente, infatti, il quarantennale è stato celebrato con la mostra Condividere l’arte, viaggio dall’Ottocento al presente, per ripercorrere l’espansione urbanistica e l’evoluzione culturale di Bellinzona, e al contempo la storia di Villa dei Cedri.

El Lissitzky, Proun 1D, 1919 circa. Kunstmuseum Basel, donazione della collezione Oskar e Annie Müller-Widmann 1965, inv. G 1965.12. Photo Kunstmuseum Basel
El Lissitzky, Proun 1D, 1919 circa. Kunstmuseum Basel, donazione della collezione Oskar e Annie Müller-Widmann 1965, inv. G 1965.12. Photo Kunstmuseum Basel

Chi è stato El Lissitzky

Il 20 settembre, il museo inaugura un nuovo progetto espositivo, dedicato alla figura di El Lissitzky, grafico, fotografo, architetto e teorico, artista russo che si contraddistinse per il piglio sperimentale e la capacità di muoversi con agilità tra teoria e pratica. Nato nel 1890, fu sponente dell’avanguardia russa, aderendo in un primo momento alla corrente del Suprematismo, con l’amico Kazimir Malevič. A questo approccio si legano i quadri astratti e geometrici denominati proun, acronimo russo che indica un “progetto per l’affermazione del nuovo”.
Successivamente, insieme ad Aleksandr Rodčenko, si unì al movimento costruttivista, utilizzando le tecniche del fotomontaggio e del collage, spesso a scopo propagandistico (lavorò anche a manifesti divulgativi per l’Unione Sovietica). Dal 1921, stabilitosi a Berlino, ebbe modo di cimentarsi con la tipografia in modo più approfondito, sperimentando nuove tecniche. Ma la sua attitudine visionaria si espresse anche nella progettazione architettonica, con l’idea dei grattacieli orizzontali, che Lissitzky avrebbe voluto costruire a Mosca (ma non furono mai realizzati).

La mostra su El Lissitzky al Museo di Villa dei Cedri

In Svizzera, Lissitzky arrivò perché malato di tubercolosi, ricoverato in un sanatorio di Locarno nel 1924. Ciononostante continuò a sperimentare, e un anno dopo, vedendosi rifiutato il permesso di soggiorno, tornò in Russia. A cento anni dal suo soggiorno nel Paese, dunque, Villa dei Cedri omaggia l’artista russo con una mostra (Looking for Lissitzky) che esplora i diversi aspetti del suo universo creativo, dall’arte grafica all’architettura, dall’editoria alla tipografia, alla saggistica, alla teoria artistica, all’insegna dell’arte totale. Dodici sono le sezioni tematiche che prendono in esame il decennio più prolifico della carriera dell’artista, dal 1919 al ’29, a cavallo tra Russia, Germania e Svizzera. Dalla Scuola Popolare di Vitebsk agli incontri berlinesi con Kurt Schwitters, Hans Richter, Laszlo Moholy-Nagy.

El Lissitzky e Hans Arp, Die Kunstismen 1914-1924, 1925. Courtesy Zürcher Hochschule der Künste /Museum für Gestaltung Zürich / Grafiksammlung
El Lissitzky e Hans Arp, Die Kunstismen 1914-1924, 1925. Courtesy Zürcher Hochschule der Künste /Museum für Gestaltung Zürich / Grafiksammlung

Lissitzky in Svizzera

Proprio in Svizzera, Lissitzky elaborerà la sua ricerca per i grattacieli orizzontali, contenuta nel progetto urbanistico per Mosca ribattezzato Wolkenbugel. E fonderà anche la rivista ABC – Beitrage zum Bauen, esperienza fondamentale per la moderna architettura elvetica. Tra il 1924 e il ’25, inoltre, l’artista pubblica due importanti testi: Nasci e Gli Ismi dell’arte, panoramica delle correnti artistiche dell’epoca realizzata con Hans Arp (progetto cui è dedicata la mostra visitabile alla Fondazione Marguerite Arp di Solduno, fino al 2 novembre 2025).

Le opere in mostra a Villa dei Cedri

Per seguire l’evoluzione dei proun, la mostra espone un portfolio inedito del 1920 e opere celebri come la Kesternmappe e la Figurinenmappe. Seguono sezioni dedicate alla sperimentazione fotografica (c’è anche l’Autoritratto realizzato in Svizzera) e all’attività di grafico per i prodotti Pelikan. Ma un focus è dedicato anche a Sophie Kuppers – Lissitzky, moglie dell’artista, di cui fu anche agente, traduttrice e curatrice. Chiude il percorso una riflessione sull’eredità di Lissitzky nella grafica e nell’arte svizzera, in collaborazione con la Graphische Sammlung di Zurigo.
Il ciclo di conferenze El Lissitzky e il Ticino accompagnerà l’esposizione tra settembre e ottobre. La mostra si concluderà il 25 gennaio 2026.

Livia Montagnoli

Looking for Lissitzky. El Lissitzky e la Svizzera
Museo Villa dei Cedri, Bellinzona
Dal 20 settembre al 25 gennaio 2026

L’articolo "Chi è stato l’artista El Lissitzky e perché in Svizzera gli dedicano una mostra" è apparso per la prima volta su Artribune®.

Autore
Artribune

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