Sui muraglioni del Lungotevere a Roma è in arrivo una affascinante installazione luminosa

In continuità e in un ideale dialogo con l’intervento di William Kentridge (che nel 2016 realizzò negli stessi spazi il fregio Triumphs and Laments, una narrazione visiva di oltre 500 metri sulla storia di Roma), Mario Carlo Iusi (Alatri, 1995) con Luminis intende riproporre e rinnovare il legame tra arte contemporanea, memoria storica e paesaggio urbano illuminando il muraglione della riva destra del Tevere, tra Ponte Sisto e Ponte Mazzini.
Visibile dal 20 settembre, la monumentale installazione si compone in una sequenza di cornici luminose di varie dimensioni, invitando il pubblico a soffermarsi e a guardare con attenzione i solchi delle mura, portavoci di storie e di aneddoti.

Luminis ad Alatri. Photo Lorenzo Balzan
Luminis ad Alatri. Photo Lorenzo Balzan

L’installazione luminosa di Mario Carlo Iusi sulle mura del Tevere a Roma

La luce è la vera protagonista del progetto curato dall’associazione Teveterno, catturando e guidando l’attenzione del pubblico. Le cornici potrebbero anche sparire per lasciare spazio alla luce che rivela, che si fa intermediaria tra passato e presente, in un dialogo tra vuoto e pieno, tipico della ricerca dell’artista frusinate. Questo spazio interstiziale – definito ma non riempito – offre a ogni passante la possibilità di confrontarsi non solo con le tensioni stratificate nella storia di una città come Roma, ma anche con quelle più ampie e urgenti che attraversano il tempo presente.

Mario Carlo Iusi. Photo Lorenzo Balzan leggera
Mario Carlo Iusi. Photo Lorenzo Balzan

Luminis: un ribaltamento semantico del “muro” nella storia umana

È proprio a partire da questa eredità che l’opera di Iusi si inserisce criticamente nella vasta portata simbolica dell’elemento-muro”, spiega Claudia Pecoraro, autrice del testo critico di accompagnamento all’intervento. “Nella storia umana il muro ha rappresentato – e continua a rappresentare – una linea tracciata per difendere e separare, una barriera che ha diviso territori, popoli, culture, divenendo strumento di esclusione. Luminis ne propone un ribaltamento semantico: il muro, da confine invalicabile, diventa piano di relazione. La luce non incornicia il passato come reliquia, ma lo rilancia nel presente come esperienza viva, condivisibile, interpretabile. In un mondo segnato da b45 arriere materiali e simboliche, l’opera invita alla convivenza: pone le persone una accanto all’altra, in ascolto, non solo del luogo, ma anche dell’altro che osserva con noi”.

Luminis a Piazza Tevere: una cornice nella cornice

“Siamo lieti di celebrare i vent’anni di Piazza Tevere con un intervento a scala monumentale come lo spazio immaginato dell’artista statunitense Kristin Jones richiede”, dichiara Giorgio de Finis, da un anno presidente dell’associazione Tevereterno. “Quella di Piazza Tevere è una ‘cornice’ davvero unica nel suo genere, perché qui nel cuore di Roma l’arte contemporanea è invitata a confrontarsi con uno spazio pubblico che contiene un fiume”.

L’articolo "Sui muraglioni del Lungotevere a Roma è in arrivo una affascinante installazione luminosa" è apparso per la prima volta su Artribune®.

Autore
Artribune

Potrebbero anche piacerti