Slitta di due mesi la riapertura del MACRO a Roma. Si partirà l’11 dicembre, ecco perché
- Postato il 4 ottobre 2025
- Arte Contemporanea
- Di Artribune
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Con UNAROMA, mostra collettiva curata da Cristiana Perrella insieme a Luca Lo Pinto – il presente e futuro prossimo del MACRO, con il suo recente passato – il Museo d’Arte Contemporanea di Roma avrebbe dovuto inaugurare la sua programmazione autunnale il prossimo 11 ottobre. Una ripartenza dedicata a Roma e alla sua vitalità artistica, frutto quel ritrovato fermento nato dal basso – generato da artisti, curatori, operatori culturali – che sarà il perno del lavoro di Perrella al suo debutto alla direzione artistica del MACRO.
Il MACRO di Roma riaprirà con due mesi di ritardo, a dicembre 2025
Però non già a partire dal mese di ottobre, come previsto e annunciato in sede di presentazione della programmazione autunnale all’inizio di agosto scorso. E invece con un ritardo di due mesi che farà slittare l’effettiva riapertura al pubblico del museo di via Nizza all’11 dicembre 2025, con la totalità degli spazi rinnovati e fruibili, compresa la biblioteca (da tempo inutilizzata), le aule didattiche restituite alla loro funzionalità, una nuova sala video e una per l’ascolto, il cinema.
Alla sistemazione di una struttura che ha evidentemente risentito, sin dalle origini, della sua peculiare forma ibrida di amministrazione e gestione – il MACRO è gestito dall’azienda speciale Palaexpo, che ne cura anche la programmazione, ma è di proprietà di Roma Capitale e ogni autorizzazione su lavori e modifiche strutturali deve passare al vaglio della Soprintendenza capitolina – e dunque di quella mancanza di autonomia che ha sempre osteggiato una continuità progettuale, si è iniziato a lavorare solo durante l’estate. Obiettivo, come volutamente richiesto dalla nuova direttrice (designata alla fine di marzo 2025), ripristinare l’agibilità di tutti gli ambienti utili a potenziare le funzioni museali del MACRO, per farne un luogo di partecipazione attiva e produzione culturale accogliente e stimolante.
Lavori strutturali non previsti (ma necessari) per la riapertura del MACRO
In questa direzione, una delle priorità è stata quella di mettere in sicurezza e ripristinare la fruizione dell’area che negli ultimi anni ha ospitato la collezione permanente del museo, Retrofuturo. Proprio i lavori di manutenzione straordinaria in quello spazio hanno rivelato, solo nelle ultime settimane, la necessità di un intervento strutturale più complesso e prolungato rispetto alle previsioni iniziali (c’è da chiedersi perché il cantiere non sia partito già nella primavera scorsa, dopo la chiusura dell’ultima mostra curata da Lo Pinto, considerando che le criticità dello spazio erano già note da tempo). Ed ecco spiegato il motivo dell’ineluttabile slittamento della riapertura del museo. “Durante il mese di settembre, quasi al momento di consegnare il lotto di lavori in quell’area, è stato chiaro che non sarebbe stato possibile avere quello spazio in tempo per l’inaugurazione della collettiva UNAROMA, con la quale insieme a Luca Lo Pinto vogliamo rappresentare l’inizio del nuovo corso. Il 24 agosto si è conclusa la mostra Sublime cliché, organizzata nel periodo di interregno tra la vecchia e la nuova direzione artistica: avrei voluto accorciare il più possibile il periodo di chiusura del museo da fine agosto, e per questo si era deciso di anticipare l’apertura di UNAROMA rispetto al resto della programmazione autunnale. Ma non sarà possibile”, spiega Perrella.

La riapertura del MACRO l’11 dicembre 2025. Il programma
“Nel male, però, c’è il bene che a dicembre inaugureremo il museo nella sua totalità, e il progetto su Roma sarà più leggibile nel suo insieme, con la mostra sulla scena artistica romana e in parallelo il focus sul festival Dissonanze per esplorare le relazioni tra la scena musicale e quella artistica in città”. Sempre l’11 dicembre, inoltre, e questa è una novità finora non annunciata, inaugurerà una mostra dell’artista brasiliano Jonathas de Andrade: “Un progetto maturato in collaborazione con Conciliazione 5 (lo spazio espositivo nato per il Giubileo, che Perrella cura per la Santa Sede, ndr) e con la Fondazione In Between Art Film, incentrato sulla produzione di un film che documenta la quotidianità di una comunità molto speciale della città. Anche la sala cinema, sempre a partire dal mese di dicembre, proporrà un cartellone dedicato all’analisi di Roma”.
La nuova calendarizzazione di UNAROMA
Certo, la necessità di posticipare all’ultimo secondo l’inaugurazione di UNAROMA ha determinato un sovraccarico di lavoro non previsto: “Le opera erano già in parte arrivate al museo, senza contare la necessità di ripensare tutta la programmazione live, che ogni giovedì sera sarà parte integrande del progetto, prolungando l’apertura del MACRO fino alle 22 con il coinvolgimento di artisti e musicisti in presa diretta. Il calendario è stato ripensato, come pure tutta la serie di attività previste in collaborazione con diversi spazi indipendenti, che si terranno appena fuori dal museo. La nuova scansione temporale prevede l’apertura a dicembre e la chiusura nel mese di maggio 2026”.
Un museo per la città di Roma
Sull’importanza di restituire alla città un museo pienamente operativo, del resto, Cristiana Perrella ha puntato sin dal progetto con cui ha partecipato al bando di selezione che l’ha decretata vincitrice: “Penso anche alla sala didattica e alle foresterie, oltre che alla biblioteca e al centro di documentazione. Il MACRO ha bisogno di recuperare la sua piena funzionalità: è un museo complesso, ma per questo anche molto stimolante. In questa fase della mia carriera, il lavoro con le istituzioni mi stimola di più, pur con i suoi limiti e le sue complessità: sento molto forte il ruolo dell’istituzione pubblica, sono consapevole di lavorare per una comunità e in questo caso si tratta anche della mia città”.
In attesa dell’11 dicembre, resta confermata per il primo novembre la giornata speciale dedicata a Pier Paolo Pasolini nell’ambito delle celebrazioni promosse dal Comune di Roma. Fulcro dell’iniziativa sarà la nuova produzione di Enzo Cosimi, Una disperata vitalità. Un tributo a Pier Paolo Pasolini, accompagnata da un’articolata programmazione multidisciplinare.
Livia Montagnoli
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