Operaio morto in porto, sindacati in sciopero: “Fermare subito la scia di sangue”
- Postato il 5 febbraio 2025
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- Di Genova24
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Genova. Sciopero immediato nel comparto metalmeccanico delle riparazioni navali del porto di Genova dopo l’ennesimo infortunio mortale sul lavoro che ha visto come vittima un operaio di 36 anni schiacciato dal motore di un superyacht. A proclamarlo sono i sindacati confederali. Hanno sospeso del tutto o in parte le lavorazioni per unirsi al presidio anche i lavoratori di altri cantieri tra cui Mariotti, Genova industrie Navali, San Giorgio del Porto. E domani sarà ancora sciopero con presidio a partire dalle 8.30 davanti al varco di Molo Giano.
“La scia di sangue sul lavoro deve essere fermata – commentano Igor Magni e Maurizio Calà, segretari della Cgil di Genova e Liguria -. In Liguria gli infortuni mortali sul lavoro sono in aumento: sono stati 26 nel corso del 2024 contro i 22 dell’anno precedente: una vera e propria mattanza. È evidente che su salute e sicurezza sul lavoro non si fa abbastanza: istituzioni e imprese devono interrogarsi su questo fallimento del sistema che ogni giorno miete vittime innocenti”.
“Vogliamo affermare con forza, una volta di più, che non si può accettare nemmeno un incidente mortale nei nostri cantieri, nei nostri luoghi di lavoro. Ricordiamo che la vita e la salute sono innegoziabili – aggiungono il segretario della Cisl Liguria Luca Maestripieri e il responsabile Ast Cisl Genova Marco Granara -. Nella nostra regione nel 2024 ci sono state 26 morti sul lavoro e 50 denunce di infortunio al giorno: non è accettabile. Basta parole in tavoli dalle soluzioni inefficaci, lo abbiamo detto recentemente e lo ribadiamo: si devono stanziare soldi da investire nel personale, nella prevenzione, nei rappresentanti alla sicurezza dei lavoratori a tutti i livelli, è necessaria una terapia d’urto. Basta parole, basta cordoglio: servono azioni concrete”.
“Un’altra morte che ci indigna. La Uil Liguria dice basta tergiversare – dichiara Emanuele Ronzoni, commissario straordinario in Liguria -. Non possiamo accettare la versione che recita: il numero dei morti rispetto agli occupati è diminuito. Difficile dirlo alle famiglie dei 1.090 morti sul lavoro in Italia lo scorso anno e ai circa 130 morti in Liguria negli ultimi cinque anni. E diteci pure che non è un’emergenza nazionale, considerato il calo del tasso di incidenza. Attendiamo di conoscere nel dettaglio la dinamica dell’incidente ma occorre avviare con urgenza un confronto che non si può spegnere tra una convocazione e l’altra in Regione”.
” Non è ammissibile parlare di tragica fatalità di fronte alla continua strage dei lavoratori. È fondamentale garantire una maggiore sicurezza partendo da un rafforzamento dei controlli e delle sanzioni per chi non rispetta le norme. In tal senso, l’aumento dell’organico degli ispettori deciso dal Governo è un segnale importante. Al contempo, occorre investire le risorse disponibili sulla formazione fin dalle scuole per promuovere una vera cultura della prevenzione e della sicurezza. L’Ugl continuerà a battersi affinché la sicurezza sul lavoro diventi una priorità assoluta”, scrivono in una nota congiunta Paolo Capone e Francesco Zolezzi, segretario generale e regionale dell’Ugl.