Mollicone difende Giuli e attacca Cucciari: ognuno ha i cabarettisti che si merita

  • Postato il 13 maggio 2025
  • Blog
  • Di Il Fatto Quotidiano
  • 1 Visualizzazioni

di Leonardo Botta

Nel mondo al contrario capita che un parlamentare della Repubblica accusi una “cabarettista” di irridere e insultare un ministro.

I fatti. Il parlamentare in questione è l’on. Federico Mollicone, deputato di Fratelli d’Italia e capogruppo in commissione Cultura. La cabarettista è Geppi Cucciari. Il casus belli, la presentazione dei candidati al premio David di Donatello al Quirinale, alla presenza anche del Capo dello Stato. Manifestazione in cui Cucciari, nel ruolo di presentatrice, ha avuto l’ardire di spendere qualche parola ironica all’indirizzo del ministro della Cultura Giuli e del suo pomposo eloquio.

Il ministro ha incassato prima con garbo l’intervento di Geppi e poi, a freddo, ha elaborato la strategia del contrattacco, che ha sferrato tra le mura amiche e rassicuranti di una manifestazione di Fratelli d’Italia (il ministro, evidentemente, preferisce giocare in casa).

Ma è su quel termine, “cabarettista”, pronunciato con tanto sprezzo da Mollicone, che vorrei soffermarmi. E sul cabaret, una nobile espressione teatrale e televisiva che ha conosciuto interpreti del calibro di Liza Minnelli, Bette Midler, Ettore Petrolini, Alberto Sordi, Macario, Gigi Proietti, Gabriella Ferri. Genere evidentemente non apprezzato da Mollicone, pronto a denunciare la “lesa maestà” di cui si è macchiata Cucciari nei confronti di Giuli.

Già, la “cabarettista” Cucciari: magari Mollicone bene avrebbe fatto, prima di lanciarsi in quella vibrante reprimenda, a buttare un occhio al curriculum della professionista sarda. Avrebbe appreso che oltre al cabaret c’è di più: una laurea in giurisprudenza – laurea che al momento manca sia a Mollicone che al ministro Giuli – conseguita all’Università Cattolica di Milano (certo, nulla a che vedere con i ben più “prestigiosi” atenei telematici che hanno forgiato ministri come Lollobrigida e Calderone).

Ma Cucciari è anche scrittrice e sceneggiatrice, oltre che attrice in pellicole comico-brillanti e in altre ben più impegnate (ho visto lo splendido film di Ozpetek, Diamanti, che ha Geppi nel cast, quasi tutto al femminile), doppiatrice. E poi c’è, certamente, la comicità, con le partecipazioni a quello straordinario e dissacrante laboratorio del buonumore che è Zelig.

Ma subito Geppi si rifà seria e, raccogliendo la difficile eredità di Neri Marcorè, conduce splendidamente, per diverse stagioni, “Per un pugno di libri”. E giù, altre esperienze teatrali, radiofoniche (“Un giorno da pecora”) e televisive (“Splendida cornice”) di successo. Infine lo spumeggiante ruolo di spalla di Conti nel Festival di Sanremo.

Capacità eclettiche notevoli, che le hanno fruttato interessanti riconoscimenti: candidatura al David di Donatello, Premio Ennio Flaiano, nomina di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana e altri.

Leggermente più “scarno” appare il curriculum di Mollicone: leggo di un diploma di maturità linguistica e di un’attività di “Comunicatore e organizzatore culturale”. Poi è arrivata la folgorazione sulla via della Garbatella, e da lì è cominciata una lusinghiera carriera politica, costellata di “perle” come la polemica anti-gender scatenata per una “eversiva” puntata di Peppa Pig, l’aggressione alla Camera ai danni di un collega del M5S reo di voler poggiare una bandiera italiana sulle spalle del ministro Calderoli per protesta contro l’autonomia differenziata, o la fantasiosa posizione riguardo alle sentenze per la Strage di Bologna, definite dall’irreprensibile Mollicone “un teorema per attaccare la destra”.

Insomma, abbiamo capito che al potente esponente di FdI i cabarettisti non piacciono. Almeno non tutti: molto più indulgente si mostra, infatti, verso altri comici capaci di spassosi sketch, come Lollobrigida e il miracolo della “moltiplicazione del vino”, le esilaranti imitazioni canine della Montaruli, i carnevaleschi travestimenti da gerarca nazista di Bignami, le comparsate di Gasparri in commissione Rai con cognac e carota. In fondo, ognuno ha i cabarettisti che merita.

Il blog Sostenitore ospita i post scritti dai lettori che hanno deciso di contribuire alla crescita de ilfattoquotidiano.it, sottoscrivendo l’offerta Sostenitore e diventando così parte attiva della nostra community. Tra i post inviati, Peter Gomez e la redazione selezioneranno e pubblicheranno quelli più interessanti. Questo blog nasce da un’idea dei lettori, continuate a renderlo il vostro spazio. Diventare Sostenitore significa anche metterci la faccia, la firma o l’impegno: aderisci alle nostre campagne, pensate perché tu abbia un ruolo attivo! Se vuoi partecipare, al prezzo di “un cappuccino alla settimana” potrai anche seguire in diretta streaming la riunione di redazione del giovedì – mandandoci in tempo reale suggerimenti, notizie e idee – e accedere al Forum riservato dove discutere e interagire con la redazione. Scopri tutti i vantaggi!

L'articolo Mollicone difende Giuli e attacca Cucciari: ognuno ha i cabarettisti che si merita proviene da Il Fatto Quotidiano.

Autore
Il Fatto Quotidiano

Potrebbero anche piacerti