Leonardo da Vinci, la nuova scoperta straordinaria che collega Rinascimento e Giappone
- Postato il 17 settembre 2025
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- Di SiViaggia.it
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Leonardo da Vinci è stato uno dei più grandi geni della storia e oggi, centinaia di anni dopo, lo sta ancora dimostrando. Un team di ricercatori ha svelato un’altra intuizione incredibile del pittore, inventore e scienziato italiano, che anticipa di due secoli una tecnica di trattamento del legno che sarebbe stata adottata solo molti anni più tardi.
L’indizio che ha guidato gli studiosi è iscritto tra le pagine di un antico codice e ci trasporta in una storia che unisce Rinascimento e Giappone.
Cosa è stato scoperto su Leonardo da Vinci
Un appunto, quasi nascosto tra i fogli del Codice Madrid II, scritto da Leonardo da Vinci e conservato nella Biblioteca nazionale di Spagna, a Madrid, ci consegna un’ulteriore prova dell’infinito genio di quest’uomo. A pagina 87 del codice, che venne riscoperto nel 1964, si legge questa frase: “Si manterranno meglio scortecciati e abruciati in superficie che in alcun altro modo“.
Una frase semplice, ma che ha aperto un mondo all’esperta di Rinascimento Annalisa Di Maria, al biologo molecolare Andrea da Montefeltro e alla storica dell’arte Lucica Bianchi, che hanno condotto uno studio approfondito che ha portato a una conclusione affascinante: le parole di Leonardo erano rivoluzionarie e riscrivono la storia della tecnologia del legno.
Dal Rinascimento al Giappone
Fino a quell’epoca, i metodi di conservazione di questo materiale erano “passivi”: basti pensare alle palafitte su cui sorge Venezia, affidate all’acqua stagnante che, in assenza d’ossigeno, rallentava la decomposizione.
Ma Leonardo ha osato di più, suggerendo di agire attivamente e trasformando il legno in modo da dargli nuove proprietà attraverso la carbonizzazione superficiale. La sua idea anticipò di oltre due secoli una tecnica che si sarebbe affermata in un mondo lontanissimo, quello del Giappone: lo Shou Sugi Ban (o Yakisugi), era un metodo di protezione del legno che usava la carbonizzazione e che venne documentato solo nel XVIII secolo.
Perché è importante
Oggi sappiamo che la carbonizzazione superficiale produce tre effetti fondamentali: impermeabilità e resistenza agli agenti atmosferici, protezione dagli incendi e difesa naturale da insetti e funghi. Esattamente ciò che i maestri giapponesi hanno codificato nello Shou Sugi Ban.
Ma Leonardo da Vinci non ebbe mai occasione di conoscere le pratiche giapponesi visto che tra il XV e il XVI secolo il Paese orientale era praticamente isolato e lo yakisugi non era ancora documentato. La coincidenza quindi, secondo gli studiosi è straordinaria e dimostra come due culture lontane e mai venute in contatto tra loro trovarono la stessa soluzione tecnica a un problema comune. Si tratta di una invenzione convergente.
La nota di Leonardo a pagina 87 del Codice di Madrid II, però, non nasce dal nulla. Il manoscritto, infatti, testimonia la sua interazione con grandi autori antichi come Plinio il Vecchio, che descrisse le caratteristiche dei materiali naturali nella sua Naturalis Historia, Vitruvio, che offrì consigli sui tempi e i metodi di taglio del legno nel suo De Architectura, e Rutilio Tauro Emiliano Palladio, agronomo romano che analizzò la coltivazione e la conservazione delle foreste.
“Leonardo, ‘lettore onnivoro’, non si limitò a copiare: confrontò queste fonti, ne evidenziò le differenze e le integrò con le sue osservazioni pratiche – hanno spiegato i ricercatori -. È proprio qui che emerge la sua genialità: la nota sulla combustione della legna non compare in nessun autore antico, ma rappresenta piuttosto un’idea originale, frutto di sperimentazione”. Il genio rinascimentale intuì i principi che oggi sono alla base della scienza dei materiali e della bioarchitettura sostenibile, dimostrando già all’epoca quanto il tema ambientale fosse importante.
La scoperta, portata alla luce dagli studiosi Di Maria, Montefeltro e Bianchi, ci ricorda che il pensiero di Leonardo non è un reperto confinato nel passato, ma una bussola ancora viva che continua a ispirarci e a insegnarci che il futuro nasce quando tradizione e innovazione si incontrano e creano sinergie.