Carburanti, nella Basilicata dei giacimenti i costi sono più elevati
- Postato il 15 settembre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Carburanti, nella Basilicata dei giacimenti i costi sono più elevati
Dati alla mano, su 15.000 km all’anno una famiglia può spendere 78 euro più della media: in Basilicata costi carburanti più elevati
Ancora gonfia di petrolio e gas, la Basilicata si conferma una delle regioni più costose d’Italia per i carburanti tradizionali, piazzandosi ai vertici delle classifiche nazionali dei prezzi più alti. La notizia, di per sé triste per il portafogli delle famiglie lucane, diventa un paradosso se confrontato con il tributo in idrocarburi che la regione versa al Paese.
Certo, nulla di nuovo sotto le trivelle: è diventato ormai un topos, un tema ricorrente, quello della Basilicata che ha più greggio di ogni altra regione italiana e nella quale però alla pompa si paga molto più che in regioni da cui non si ricava neanche una goccia di petrolio. Un genere letterario su cui periodicamente si cimentano opinionisti, economisti, polemisti, politici, attivisti.
Ma la banalità del tema non toglie nulla alla sua validità, tutt’al più ne conferma la costanza nel tempo. Un’analisi dettagliata dei dati regionali – presi da una fonte istituzionale: il bollettino quotidiano, aggiornato a ieri, del ministero delle Imprese e del Made in Italy – rivela uno scenario amaro per gli automobilisti lucani, che devono fare i conti con costi alla pompa significativamente superiori alla media nazionale (e con le considerazioni che tutti i lucani fanno quando inseriscono il becco dell’erogatore nel buco del serbatoio).
COSTI CARBURANTI ELEVATI IN BASILICATA: IL DATO PEGGIORE PER IL SELF SERVICE
Il dato peggiore riguarda la benzina self-service, dove la Basilicata occupa il quarto posto nazionale nella classifica delle regioni più costose, con un prezzo medio di 1,745 euro al litro. Solo la Provincia di Bolzano (1,772 euro al litro), la Valle d’Aosta (1,755 euro al litro) e la Calabria (1,749 euro al litro) registrano tariffe superiori. Il prezzo lucano supera di ben 2,8 centesimi la media nazionale (1,717 euro al litro), rappresentando un aggravio significativo per le famiglie e le imprese della regione.
Significativo il confronto con le regioni più economiche: chi fa il pieno in Toscana (1,697 euro) spende quasi 5 centesimi in meno al litro rispetto alla Basilicata, una differenza che su un pieno da 50 litri si traduce in oltre 2 euro di risparmio.
Anche per il gasolio la situazione non è rosea. La Basilicata si colloca al sesto posto nazionale tra le regioni più care, con 1,660 euro al litro, superando la media nazionale di 1,5 centesimi. In questo caso, le province autonome di Bolzano e Trento, insieme a Valle d’Aosta, Liguria e Friuli Venezia Giulia, precedono la Basilicata nella poco invidiabile classifica.
Il divario con le regioni più competitive è notevole: le Marche, che guidano la classifica delle più economiche con 1,623 euro al litro, offrono un vantaggio di 3,7 centesimi al litro rispetto alla Basilicata.
LA BASILICATA SI RISCATTA NELLA SEZIONE CARBURANTI ALTERNATIVI
Non tutto è negativo nel panorama dei carburanti lucani. La Basilicata si riscatta parzialmente nel settore dei carburanti alternativi, dove mostra una maggiore competitività rispetto al resto d’Italia. Per il Gpl servito, la regione si posiziona al 16° posto nella classifica dei più cari, con un prezzo di 0,678 euro al litro che risulta inferiore di 2,5 centesimi rispetto alla media nazionale di 0,703 euro al litro. Nella fascia delle regioni più convenienti per questo carburante alternativo.
Anche il metano servito offre un quadro più rassicurante, con la Basilicata all’8° posto tra i più cari (12° tra i più economici) su 19 regioni monitorate, a 1,441 euro al litro, leggermente sotto la media nazionale di 1,453 euro al litro.
I motivi alla base dei prezzi elevati in Basilicata possono essere molteplici e complessi. Ad esempio, può avere un ruolo la conformazione geografica della regione, caratterizzata da un territorio prevalentemente montano e collinare, che comporta maggiori costi di distribuzione e approvvigionamento. La minore densità di popolazione e la rete distributiva meno capillare rispetto ad altre regioni contribuiscono a mantenere elevati i costi operativi per i gestori.
Inoltre, la posizione periferica rispetto ai principali centri di raffinazione e distribuzione nazionale incide sui costi logistici, che vengono inevitabilmente trasferiti sul prezzo finale al consumatore. Di solito le imposte fisse, la dinamica dei mercati e la struttura della distribuzione giocano un ruolo fondamentale nel determinare i prezzi dei carburanti in Italia.
I distributori mantengono margini variabili tra 8-15 centesimi al litro, influenzati dalla concorrenza locale e dai volumi di vendita, confermando che la concorrenza locale e i volumi influenzano i prezzi.
Incidono certamente anche le tasse regionali e provinciali sui prezzi (oltre alle accise statali). Cambiando Regione cambia la tassazione regionale e quindi il prezzo varia, spiegando parte delle differenze regionali.
I COSTI DEI CARBUANTI ELEVATI IN BASILICATA INCIDONO SULL’ECONOMIA LOCALE
I dati emersi dall’analisi hanno implicazioni significative per l’economia locale. Una famiglia lucana che percorre mediamente 15.000 chilometri all’anno con un’auto a benzina (consumo 6 l/100 km) spende circa 78 euro in più rispetto alla media nazionale, solo per il maggior costo del carburante. Per le imprese di trasporto e logistica, l’impatto è ancora più rilevante, con costi operativi superiori che si riflettono sulla competitività del sistema economico regionale.
Di sicuro i tentativi negli anni di addolcire il sacrificio ambientale dei lucani – la card carburante del centrosinistra finita nel nulla, il bonus gas del centrodestra precipitato in un pasticciaccio di esborsi a sorpresa – non hanno dato alcun esito.
Questi prezzi extra, inseriti nel paradosso lucano della regione petrolifera, diventano davvero difficili da sopportare.
Il Quotidiano del Sud.
Carburanti, nella Basilicata dei giacimenti i costi sono più elevati