L’anima del legno echeggia nella mostra allestita in un castello marchigiano: il filmato
- Postato il 30 luglio 2025
- Arte Contemporanea
- Di Artribune
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Dimenticate le mostre mainstream, le file per acquistare i biglietti di ingresso, la folla che si accalca davanti alle opere e le locandine che tappezzano bus e cartelloni: L’anima del legno di Herbert Golser è un’esperienza intima, da vivere in un luogo saturo di storia e incastonato nelle Marche.
Dal 26 luglio al 6 settembre 2025 le sale storiche del rinascimentale Palazzo Roveresco di Montebello, frazione di Orciano di Pesaro, ospitano infatti la mostra curata da Riccardo Freddo e Luca Baroni.
L’anima del legno: la mostra di Herbert Gosler
Rami spezzati, legni di scarto, cortecce cadute, tronchi abbandonati, trovano nuova vita nelle opere di questo artista austriaco che celebra la materia viva ponendola su un piedistallo. Le creazioni di Gosler sono un invito ad osservare la bellezza, la potenza e le manifestazioni della natura, inducendo a contemplarla nei suoi dettagli.
La scelta del materiale ligneo di scarto veicola il messaggio di restituzione, di memoria e tempo che scorre, plasma e incamera ricordi. L’inserimento delle opere all’interno di un edificio rinascimentale come quello di Palazzo Roveresco di Montebello esalta ancor di più questa permanenza. “Ogni scultura è un frammento di tempo”, spiega il curatore Riccardo Freddo.
Palazzo Roveresco di Montebello, dimora di Lavinia Feltria della Rovere
Nato come avamposto militare, il Palazzo Roverasco di Montebello è un luogo affascinante, che già da solo merita una visita ad Orciano di Pesaro. A renderlo dimora signorile è stata nel XVII secolo Lavinia Della Rovere, Marchesa del Vasto, e sorella del duca Francesco Maria II.
La nobildonna, appartenente alla famiglia Della Rovere – la stessa di Papa Sisto IV e Papa Giulio II – andò in sposa a Alfonso Felice d’Avalos d’Aquino, marchese del Vasto e di Pescara, da cui ebbe quattro figli. Rimasta vedova, si rifiutò di contrarre nuove nozze e si trovò a fronteggiare da sola i debiti lasciati dal consorte, che la costrinsero a ritirarsi proprio nel Palazzo di Montebello.
Qui visse ritagliandosi un ruolo di rilievo nel mecenatismo rinascimentale dominato dagli uomini: circondata da un cenacolo di artisti, letterati e religiosi, ebbe a frequentare anche Torquato Tasso, che soggiornò alla corte roveresca dove, da appassionata di botanica, la nobildonna fece coltivare varietà rare di piante medicinali.
L’arte contemporanea nei borghi
La mostra L’anima del legno è solo la prima tappa di un progetto più ampio volto a proporre l’arte contemporanea nei borghi più autentici del territorio. “Con questa mostra, noi curatori vogliamo riprendere l’intuizione profonda di Lavinia Feltria della Rovere, che in queste stanze riuniva artisti e pensatori del suo tempo, dando loro uno spazio per creare e riflettere. Iniziamo da qui, da un grande artista internazionale come Golser, per aprire una nuova stagione di dialogo culturale” dichiara Riccardo Freddo.
E in un’intervista spiega: “Con Luca Baroni, direttore museale Marche Nord, abbiamo avviato un dialogo che va ben oltre la singola mostra. Il nostro progetto principale è quello di costruire un programma a lungo termine che porti artisti internazionali in Italia, invitandoli a realizzare opere site-specific pensate per luoghi carichi di storia, ma anche a confrontarsi attivamente con i grandi maestri dell’arte italiana”. Dopo L’anima del legno, siamo curiosi di scoprire la nuova tappa di questo percorso.
Roberta Pisa
L’articolo "L’anima del legno echeggia nella mostra allestita in un castello marchigiano: il filmato" è apparso per la prima volta su Artribune®.