Inaugura la 18esima Biennale di Istanbul. Un percorso tra arte, resistenza e immaginazione (a ingresso libero!)
- Postato il 19 settembre 2025
- Arte Contemporanea
- Di Artribune
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È in programma dal 20 settembre 2025 la diciottesima Biennale di Istanbul, tra le manifestazioni artistiche più rilevanti del panorama internazionale. Curata dalla libanese Christine Tohmé e intitolata Il gatto a tre gambe, questa edizione si distingue per la sua struttura inedita: si articolerà in tre fasi distribuite nell’arco di tre anni, fino al 2027. La prima fase, che coincide con l’apertura al pubblico, si svolgerà dal 20 settembre al 23 novembre 2025 e segna l’avvio di un processo pensato per evolversi nel tempo. A questa seguirà, nel 2026, una seconda tappa dedicata all’istituzione di un’accademia e alla collaborazione con iniziative locali. Il percorso si concluderà nel 2027 con un momento di riflessione e restituzione, fatto di mostre e laboratori che raccoglieranno l’esperienza collettiva sviluppata nel triennio.

Al via la diciottesima Biennale di Istanbul: i luoghi
Sono otto le sedi espositive, tra i quartieri di Beyoğlu e Karaköy. Gli spazi, tra cui la Galata Greek School, lo Zihni Han, il Muradiye Han, la Galeri 77, la Cone Factory, Meclis-i Mebusan 35, il giardino dell’ex Orfanotrofio Francese e l’Elhamra Han, sono tutti raggiungibili a piedi l’uno dall’altro offrendo un itinerario urbano e culturale insieme. E l’ingresso è completamente gratuito, una scelta politica resa possibile grazie al sostegno di Koç Holding, sponsor della Biennale dal 2007 al 2036, e alla collaborazione di numerosi partner istituzionali e privati.
Al via la diciottesima Biennale di Istanbul: gli artisti
Al centro un gruppo eterogeneo di 47 artisti e collettivi provenienti da ogni parte del mondo, selezionati attraverso un processo di ricerca e open call che ha coinvolto centinaia di candidature. Le opere esposte riflettono sulle nozioni di auto-conservazione, identità, memoria e possibilità future, offrendo uno sguardo critico e poetico sul mondo contemporaneo. Tohmé, infatti, propone una visione curatoriale che privilegia i margini geografici e simbolici, con una particolare attenzione alle pratiche artistiche del Sud globale, alla decolonialità, al pensiero ecologista, alle questioni di genere e ai linguaggi della resistenza.

Al via la diciottesima Biennale di Istanbul: il programma pubblico
Accanto alle mostre, la Biennale propone un articolato programma pubblico che include performance, proiezioni cinematografiche, incontri, laboratori e dj set. Tra gli eventi di apertura, la performance Motherboards di Selma Selman, presentata al Museo d’Arte Moderna di Istanbul e realizzata in collaborazione con la famiglia dell’artista, che mette in scena l’estrazione dell’oro dai rifiuti elettronici, interrogandosi sul valore, economico, affettivo e simbolico, delle cose e delle persone. Un altro momento significativo è Untitled (Holding Horizon) di Alex Baczyński-Jenkins, una coreografia in divenire che esplora l’intimità queer attraverso il gesto ripetitivo del box step, evocando rave, lutti e rivolte. Lo spettacolo The Pit di Ahmad Ghossein, invece, propone un monologo personale sul crollo politico ed economico del Libano, intrecciato a riflessioni sulla biochimica delle emozioni.
Al via la diciottesima Biennale di Istanbul: il programma cinematografico
Il programma cinematografico comprende opere che attraversano immaginari distopici, storie speculative e narrazioni autobiografiche, tra cui Stones Never Lie di Maxime Hourani, ambientato nei boschi del Monte Libano; What Goes Up di Samar Al Summary, girato sullo sfondo alienante di una base militare in Arizona; 45th Parallel di Lawrence Abu Hamdan, che riflette sul potere letale dei confini attraverso la storia di un proiettile che attraversò il confine tra Stati Uniti e Messico; e An Impossible Address di Suneil Sanzgiri, un viaggio tra rovine analogiche e ricostruzioni digitali sulle tracce di Sita Valles, attivista anti-colonialista angolana. Ma anche la musica e il suono sono parte integrante del programma: durante la settimana di apertura sono previste esibizioni di DJ internazionali, come Jtamul, Urok Shirhan, GLVRE e LOKA, in una celebrazione delle molteplici sonorità della diaspora e delle culture ibride.

Al via la diciottesima Biennale di Istanbul: la biblioteca collettiva
Un ruolo particolare, infine, è affidato al secondo piano dello Zihni Han, concepito come spazio di sosta, lettura e incontro. Qui è allestita una biblioteca collettiva, aperta a contributi spontanei da parte del pubblico, dove si potranno leggere libri legati alla mostra e ai suoi temi. Lo spazio sarà inoltre disponibile per ospitare eventi, incontri e laboratori proposti da chiunque voglia contribuire al dialogo che la Biennale vuole alimentare.
L’articolo "Inaugura la 18esima Biennale di Istanbul. Un percorso tra arte, resistenza e immaginazione (a ingresso libero!)" è apparso per la prima volta su Artribune®.