Ermanno “scrip” Ferretti: così ironia e passione per la filosofia aiutano a dialogare

  • Postato il 21 giugno 2025
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Mi è stato presentato da un caro amico (Piero Celoria, ex compagno di liceo a Valsalice e appassionato di filosofia), insegna nei licei e in questi giorni nei quali la maturità e gli studenti sono in primo piano, tout se tient, penso spesso a lui e al suo lavoro – che è stato anche il mio, ho insegnato Italiano e Storia per 6-7 anni prima di diventare giornalista – penso all’abilità (e alla pazienza) che ci vogliono per parlare ai ragazzi e ai relativi genitori.

Tutte queste doti le possiede Ermanno “scrip” Ferretti, 42 anni, molti lo conosceranno perché ha tantissimi follower, è un professore davvero portato alla divulgazione, laureato in Storia contemporanea a Bologna, vive a Rovigo e insegna storia e di filosofia nei licei. Durante la pandemia ha iniziato a tenere delle videolezioni online ed è riuscito a raggiungere migliaia di giovani grazie al suo stile comunicativo, che rende accessibili temi complessi. Ferretti ha costruito una “community” di quasi 150 mila iscritti solo su Youtube, i suoi podcast sono tra i più ascoltati in Italia. Dal 2024 conduce tra l’altro “Libsophia”, podcast prodotto dalla Fondazione Einaudi con il quale intende approfondire e divulgare tra i giovani i principali pensatori e concetti liberali.

La filosofia, dunque, è la sua grande passione, è infaticabile e multiforme e interviene su tantissimi argomenti, e ha ragione, perché tutti dovremmo leggere, approfondire e praticare di più il libero pensiero: recentemente ho cominciato a leggere uno dei suoi libri (Anche Socrate qualche dubbio ce l’aveva. Come lo scetticismo filosofico può salvarti la vita nell’epoca della performance, Cairo editore), e ho ricominciato a sfogliare alcune opere di Luciano De Crescenzo: spesso, nel caos e nella malafede attuali, anche opere come queste sono quasi una consolazione.

Indignarsi sì, lottare politicamente sempre, però a volte è anche meglio relativizzare, astrarsi, volare alto, gettare lo scandaglio tra le grandi menti del passato.

Di sé Ermanno “scrip” Ferretti dice di vivere tra Roma e Vienna (“Nel senso che abito più o meno a metà strada tra le due”) e di mestiere faccio l’insegnante. “Ferretti ha una moglie e quattro figli – scrive – Ama il primo Nanni Moretti, il primo De Gregori, i primi R.E.M., i primi Belle and Sebastian, i primi Baustelle e il primo Nick Hornby. Pensa che i geni, quindi, dovrebbero morire a 40 anni. Ovviamente non si considera un genio“.

Ecco, coltivare un po’ di ironia e di autoironia: anche questo aiuta a vivere e a dialogare, in un mondo nel quale tutti sono farciti di prerogative, si mettono perennemente in scena e si prendono troppo sul serio.

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Il Fatto Quotidiano

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