Anche la geologia può diventare poetica: Romain Dumesnil in mostra a Torino

Calore: titolo evocativo della mostra di Romain Dumesnil, da Quartz Studio a Torino, anticipa subito l’esperienza che attende il visitatore: un intreccio di scultura, installazione e ricerca poetica, con una riflessione densa sulle energie invisibili che animano la materia terrestre. L’artista franco-brasiliano (Rouen, 1989), formatosi tra la Francia e Rio de Janeiro, sviluppa qui un’indagine che non è semplice omaggio alla natura, ma una sua vera e propria traduzione plastica, capace di restituire l’eco dei moti profondi del pianeta.

Tra scienza e sensazione nella mostra di Romain Dumesnil da Quartz Studio a Torino

Dumesnil parte da un’osservazione sottile: la crosta terrestre, più fragile di un guscio d’uovo, sostiene forze telluriche e pressioni reciproche che plasmano ogni forma di vita. In “Calore” queste tensioni diventano materia viva, scolpite in un’installazione site-specific che si dispiega come un paesaggio in perenne equilibrio instabile. Blocchi e pietre vulcaniche sospese da campi magnetici invisibili generano un moto impercettibile, un ritmo che sembra nascere dalle profondità magmatiche del pianeta. Lo spazio espositivo è attraversato da linee di forza che rimandano ai flussi sotterranei della lava, tracciando una coreografia quasi impercettibile di gravità e leggerezza.
Questa fisicità è accompagnata da un gesto impalpabile: un soffio artificiale, generato da un diamante sintetico, amplifica la percezione di un respiro geologico, trasformando il dato scientifico in esperienza sensibile. La materia, lungi dall’essere inerte, si rivela come organismo pulsante, ponte tra la dimensione minerale e quella umana. Ne risulta un ambiente immersivo che costringe il visitatore a misurarsi con un equilibrio sempre precario, come se il terreno stesso potesse mutare da un istante all’altro.

Dialoghi tra forma e intuizione

L’opera dialoga con la scrittura di Anne Carson, la cui Autobiografia del Rosso”suggerisce una poetica della tensione e della perdita. Dumesnil accoglie questa lezione e la trasforma in linguaggio visivo: l’amore, la fragilità e l’assenza diventano metafora delle dinamiche naturali, mentre la scultura si fa veicolo di una narrazione che abbraccia scienza e poesia. Il progetto, al contempo lirico ed ecologico, dissolve i confini tra forma e processo, tra artificio e fenomeno naturale, invitando a un ascolto profondo della Terra e delle sue forze ancestrali.

La mostra di Romain Dumesnil da Quartz Studio a Torino

Con Calore l’artista conferma una pratica che da anni si muove tra sperimentazione materiale e intuizione spirituale. Le sue precedenti esperienze internazionali – dal Brasile alla Francia, dal Portogallo alla Corea del Sud – trovano qui un punto di sintesi: la scultura non come oggetto, ma come campo energetico, in cui il micro e il macro, il casuale e il formale, si fondono in una continua ibridazione. Quartz Studio diventa così il teatro di una geologia poetica, dove il tempo della Terra e quello dell’uomo si sfiorano in un equilibrio tanto delicato quanto inesorabile, capace di far percepire la tensione costante che sostiene la vita.

Grazia Nuzzi

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Autore
Artribune

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