A Londra la mostra che trasforma due celebri performance video di Marina Abramović in esperienza immersiva
- Postato il 2 ottobre 2025
- Arte Contemporanea
- Di Artribune
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Un nuovo display per la rilettura di due performance video tra le più note nel portfolio di Marina Abramović. È questa l’idea curatoriale che ispira la mostra dedicata all’artista serba dalla galleria Saatchi Yates di Londra, che si potrà apprezzare per tutto il mese di ottobre (inaugurazione il primo ottobre 2025) negli spazi di St. James.
Marina Abramović e l’indagine sulla condizione umana
Originariamente concepiti come parte della monumentale installazione Video Portrait Gallery (1975–2002) – presentata per la prima volta al Kunstmuseum di Berna e poi in altre numerose istituzioni internazionali – i video di Red Period e Blue Period si ripromettevano di indagare la condizione umana, mettendo in dialogo emozione, resistenza fisica e forza simbolica del colore, in una performance volta a indagare i limiti del corpo come strumento di trascendenza.

“Red Period” e “Blue Period”: una lettura delle due performance
In Red Period, Abramović è ritratta in primo piano sotto una luce rossa monocromatica. Con un sorriso enigmatico, solleva un dito in direzione dello spettatore; il suo volto muta lentamente, passando da un’espressione complice a una più intensa e frontale, fino a dissolversi nel nero lasciando visibile solo un frammento di capelli. Poi l’artista riappare gradualmente: si strofina il viso, si tira i capelli, si morde il dito. Il colore rosso assume una valenza molteplice – vitalità, energia, femminilità, desiderio – richiamando anche l’immaginario della seduzione e dell’anonimato legato alla luce rossa del sex work.
Blue Period, invece, vede l’artista sempre ripresa in primo piano, ma sotto un filtro blu. Abramović si morde le unghie con intensità, le dita bagnate di saliva riflettono la luce mentre si sfregano contro i denti. Il suo sguardo si alterna tra distacco emotivo e sofferenza. Il blu evoca freddezza emotiva e insieme vulnerabilità, mentre il linguaggio gestuale si fa carico di esprimere l’inquietudine della condizione umana.

La mostra immersiva di Saatchi Yates. Da video a sequenza di fotogrammi
La mostra di Saatchi Yates, dunque, parte dall’isolamento dei singoli fotogrammi dei due video per offrire una lettura sequenziale dell’opera. Il risultato sono 1.200 fotogrammi stampati che rivestono integralmente lo spazio espositivo della galleria, consentendo un’esperienza immersiva nel linguaggio performativo di Abramović. Il pubblico potrà infatti ripercorrere l’opera un fotogramma dopo l’altro, soffermandosi sulla tensione emotiva e sulla potenza simbolica di ogni gesto. In un nuovo gioco di prospettive sulla percezione del tempo, del corpo e della presenza.
Marina Abramović
Saatchi Yates Gallery
St. James’s, London, SW1Y 6AL
Dal primo al 31 ottobre 2025
www.saatchiyates.com
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