Aggressione a sindacalisti ex Ilva, la Uil: “Azione premeditata di Lotta Comunista, minacce anche altrove”
- Postato il 5 dicembre 2025
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- Di Genova24
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Genova. “Un’azione premeditata di Lotta Comunista“. Così Antonio Apa, segretario generale della Uilm Liguria, definisce l’aggressione subita questa mattina da sindacalisti e delegati della stessa organizzazione che si erano avvicinati all’assemblea dei lavoratori ex Ilva presso la portineria dello stabilimento. “Sono stati presi a calci e pugni da individui con la felpa della Fiom“, la denuncia diffusa dal sindacato pochi minuti dopo l’episodio. “Un attacco squadrista“, rincara la dose il segretario generale della Uil Liguria Riccardo Serri.
A farne le spese, secondo le informazioni riportate dai vertici della Uil, sono stati il segretario generale della Uilm Genova Luigi Pinasco, raggiunto da alcuni cazzotti e una testata, e il segretario organizzativo Claudio Cabras con colpi al petto e ad una gamba. Entrambi sono andati al pronto soccorso dell’ospedale Villa Scassi, dove sono rimasti in osservazione in attesa della prognosi.
Il gruppo di sindacalisti della Uilm, da quanto si apprende, era sul posto non per intervenire all’assemblea, ma per partecipare a un’intervista televisiva insieme ai rappresentanti delle altre sigle sindacali. La tensione però era altissima perché la sigla aveva deciso di non aderire allo sciopero dei metalmeccanici del giorno prima. Durante la riunione il delegato della Fiom Cgil Armando Palombo aveva lanciato un avvertimento al megafono: “Invito, se c’è qualcuno che non ha aderito allo sciopero, ad allontanarsi prima che succeda l’irreparabile. Usiamo l’intelligenza”. E infatti poco dopo è partito l’inseguimento al grido di “Vergogna, andate via“. L’aggressione sarebbe avvenuta dunque in quel contesto.
“Abbiamo sporto denuncia alla Questura, ci sono due testimoni – spiega Apa -. Sono stati aggrediti da un manipolo di teppisti, è così che si chiamano. Abbiamo il video di questa roba”. Si tratterebbe di immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza da cui risulterebbero evidenti le violenze. I dirigenti della Uil hanno preso appuntamento con la questora Silvia Burdese, anche per timore di ritorsioni in fabbrica nei prossimi giorni: “Se non sei d’accordo con loro è un casino, non vorrei che qualcuno ci prendesse di mira”, sottolinea il segretario.
L’episodio è destinato ad ampliare la spaccatura tra i sindacati. Il segretario generale della Uil Liguria Riccardo Serri attacca la Cgil: “C’è una grande organizzazione sindacale che non ha ancora detto che questo è un atto di viltà. Spero che il segretario Maurizio Calà condanni fermamente l’accaduto e prenda le distanze. Se fosse accaduto da noi, il primo atto sarebbe stato sospendere i responsabili. Queste persone devono essere messe fuori dall’organizzazione”. La replica della Cgil è arrivata a stretto giro.
La Cgil: “Non strumentalizzare l’accaduto”
Dalla Cgil era arrivata in mattinata la nota congiunta del leader Maurizio Landini e del segretario generale della Fiom Michele De Palma: “Quanto accaduto stamattina davanti ai cancelli dell’ex Ilva di Genova, il forte clima di tensione al presidio sindacale, non può essere in alcun modo strumentalizzato né tanto meno irresponsabilmente associato al terrorismo. La Fiom e la Cgil si sono sempre battuti contro il terrorismo e per affermare la democrazia, anche a costo della perdita della vita come accaduto proprio all’ex Ilva di Genova al nostro delegato Guido Rossa. Per quanto ci riguarda restiamo impegnati a ripristinare un clima di confronto costruttivo e di rispetto delle differenze per dare una positiva soluzione alla vertenza ex Ilva, in sintonia con le legittime aspettative di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori rese manifeste dallo sciopero generale dei metalmeccanici tenutosi ieri a Genova”.
Un delegato Uilm: “Intimidazioni anche in Ansaldo Energia”
La Uil denuncia invece l’esistenza di un clima di violenza non solo all’ex Ilva. “Noi abbiamo già denunciato comportamenti in fabbrica di questa natura – spiega Fabiano Sciaccaluga, delegato Rsu in Ansaldo Energia -. Si verificano intimidazioni nei confronti di persone che vogliono esprimere idee diverse dal pensiero unico. E poi parliamo di fascismo e antifascismo? Stiamo prendendo una china pericolosa“. “I nostri attivisti vengono minacciati – ha ribadito Antonio Apa -. La Uilm questi metodi non li accetta più“.
Perché la Uilm non ha aderito allo sciopero dei metalmeccanici
Nei primi giorni della protesta il fronte sindacale appariva unitario, con la partecipazione della Uilm ad assemblee e manifestazioni (ma sempre senza bandiere). Poi la decisione di sfilarsi dall’iniziativa del 4 dicembre. “Noi non abbiamo aderito allo sciopero generale indetto dalla Fiom perché siamo una grande organizzazione riformista, pacifista, che rispetta anche le forze dell’ordine – spiega Apa -. Quando uno dichiara che lo sciopero che loro fanno è per menare i poliziotti, non è costume della Uilm fare un’operazione di questa natura“. Il riferimento è alla frase del veterano Franco Grondona, pronunciata pubblicamente: “Non abbiamo paura di picchiarci con la polizia”.
Poi Apa entra nel merito della questione ex Ilva e attacca ancora la Fiom: “Cornigliano doveva diventare un centro di eccellenza della verticalizzazione del freddo. Doveva avere 2.500 organici a seguito della chiusura dell’area a caldo e dovevano fare circa 700 milioni di investimenti. Di tutto questo non è rimasto nulla. Quelli che hanno fatto il totem dell’accordo di programma devono raccogliere solo pietre, perché dal 2005 in avanti facevano solo manifestazioni, andavano in prefettura, prendevano i comunicati per dire ai lavoratori: abbiamo vinto. La stessa cosa che stanno facendo oggi abbracciandosi. Lotta Comunista pensa che possano avere il predominio sulle grandi imprese, ma se lo tolgano dalla testa“.
La “prospettiva di ripresa industriale”, aggiunge il segretario commentando l’esito dell’incontro odierno a Roma che ha fatto cessare la mobilitazione, è “un’autentica balla, perché rispetto al 28 novembre non è cambiato nulla. Dicono: dovete resistere fino a febbraio. Questa è un’autentica stronzata, perché da febbraio in avanti non esisterà più la siderurgia. Per questo noi stiamo chiedendo al governo che la presidente del Consiglio assuma a sé la vicenda, cancelli quel piano e discuta con noi”.