A Milano Elisa Sighicelli rilegge la collezione di vetri del Poldi Pezzoli
- Postato il 14 aprile 2025
- Arte Contemporanea
- Di Artribune
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Tra le numerose sale opulente della Casa Museo Poldi Pezzoli, ce n’è una dedicata ai manufatti di vetro. Un ambiente dalle scaffalature popolate da ogni genere di oggetto – purché trasparente – dalle coppe ai bicchieri, dalle caraffe a curiosi vasetti dalle forme stravaganti. Sono tanti i dettagli e i pregi di queste creazioni artigianali, ma sono anche così numerose le opere del Museo, che spesso si finisce per trascurarli. Si passa oltre con lo sguardo, che si concentra piuttosto sulla ricchezza generale dell’ambiente o sui dipinti appesi alle pareti. Tuttavia, l’impegno oggi richiesto alle istituzioni culturali non è solo conservare ma anche valorizzare. E per valorizzare occorre trovare modi e voci che rileggano il passato in chiave nuova. Con la mostra Vitroepifanie di Elisa Sighicelli (Torino, 1978) si concretizza questo obiettivo, dando nuova vita e significato all’antica Collezione di vetri di Murano.
L’arte contemporanea entra nelle sale del Poldi Pezzoli di Milano
A due passi dal Teatro La Scala, la Casa Museo Poldi Pezzoli offre al pubblico i suoi tesori fin dal 1881, da quando il proprietario – il nobile milanese Gian Giacomo Poldi Pezzoli – donò le sue collezioni accumulate durante tutta una vita, perché il pubblico potesse fruirne. Collezioni che spaziano dall’Arte Antica alla pittura a lui coeva, comprensive dei più grandi nomi: Botticelli, Bellini, Mantegna e l’opera oggi simbolo della Dama del Pollaiolo. Accanto all’arte figurativa, abbondano le “arti minori”: porcellane, orologi, curiositées esotiche e vetri. Sono proprio questi a essere i protagonisti della nuova mostra, la quale è solo l’ultima delle iniziative che il Museo si impegna a promuovere dal 2011 per coinvolgere artisti contemporanei nel dare nuovi significati ai beni conservati. Dal canto suo, Sighicelli ha già lavorato in passato con loro nel 2013 e non solo: nel suo curriculum figurano progetti ispirati al patrimonio di Palazzo Madama, del Museo Pignatelli di Napoli e della GAM milanese.

I vetri di Murano del Poldi Pezzoli protagonisti della mostra
“Sono stata molto colpita dalla reinterpretazione che Elisa Sighicelli ha fatto dei nostri vetri antichi. Un modo per farli rivivere e per mettere in luce la loro caratteristica di oggetti ingannevoli così come il carattere ludico che li rendeva capolavori di tecnica”. Così commenta Alessandra Quarto, direttrice del Museo, guardando al risultato del dialogo tra l’artista e la Collezione. È stata proprio lei a scegliere, tra le tante opere a disposizione, i capolavori della vetreria di Murano realizzati tra XV e XIX Secolo.
Le fotografie oniriche di Elisa Sighicelli
L’artista torinese ha una capacità unica di rileggere la realtà attraverso il mezzo fotografico. Con sfocati d’impatto, inversioni tra positivo e negativo e cambi di scala, rende vivo ciò che non lo è. Anche in questo caso, gli scatti esposti nella Stanza del Collezionista paiono mostrare creature organiche – quasi organismi unicellulari visti a microscopio – in cui quelli che erano dettagli ornamentali divengono organelli e zampe in movimento. La scultura si fa natura.






I “Trick Glasses” di Elisa Sighicelli
Quelli immortalati da Elisa Sighicelli non sono semplici bicchieri. Tra i tanti pezzi deo catalogo, l’artista è andata a scegliere quelli forse più curiosi: i cosiddetti Trick Glasses. Appartenenti alla sezione barocca, fungevano da bicchieri da trucco a sorpresa, pensati per stupire gli ospiti o, al contrario, provocarne il riso davanti all’incapacità del possessore di maneggiarli. Essi infatti, dalla coppa larga, con un foro a metà del gambo, possono essere riempiti solo se si conosce il trucco. Occorre infatti tappare tale buco se li si vuole colmare fino in cima… senza rovesciarsi tutto addosso!
Emma Sedini
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