A Carovigno una mostra tra magia, riti propiziatori e pratiche ancestrali pugliesi 

Il limen non è solo un passaggio. È la zona ambigua dell’esistenza. È il territorio del non più e del non ancora, ciò che l’antropologo Arnold van Gennep chiamava “fase liminale” nei suoi studi sui riti di passaggio. La mostra alla Galleria 32 di Carovigno Versus Limen di Maria Grazia Carriero (Gioia del Colle, 1980) sembra muoversi esattamente in questo spazio critico — fragile, inquieto — dove le strutture simboliche che un tempo regolavano la nostra relazione con l’ignoto si sono incrinate, ma continuano a risuonare come rovine viventi nel corpo culturale contemporaneo.  

Maria Grazia Carriero, Versus Limen, installation view at Galleria 32, Carovigno, 2025
Maria Grazia Carriero, Versus Limen, installation view at Galleria 32, Carovigno, 2025

Il “limen” secondo Maria Grazia Carriero 

Limen è soglia, ma anche ferita. È quel taglio invisibile tra l’umano e il numinoso, tra la vita quotidiana e il tempo rituale, in modo particolare le pratiche del lutto e le cerimonie iniziatiche al femminile. Carriero, con un gesto che ha la forza nella cultura sciamanica, dissotterra e ricuce simboli dimenticati, icone della superstizione popolare, frammenti residuali di una cosmologia arcaica che resiste all’oblio sotto forma di maschere, amuleti, anatomie votive e lo fa con il linguaggio dell’arte contemporanea: video, fotografie, installazioni e pitture su carte, in un rapporto indissolubile fra ritualità e antropologia del paesaggio. In ogni opera si legge la tensione socio-antropologica tra rito e rottura: Carriero mette in scena una serie di soglie simboliche, ciascuna delle quali richiama una fase liminale interrotta, abortita, congelata.  

Maria Grazia Carriero, Limen, still video, 2022
Maria Grazia Carriero, Limen, still video, 2022

L’antropologia secondo Maria Grazia Carriero in Puglia 

È come se l’artista catturasse l’umanità nel momento in cui ha smarrito il proprio rito collettivo, ma conserva ancora — come in un dolore fantasma — la forma dell’attraversamento. Le sue installazioni non celebrano il passato: lo interrogano. La dimensione apotropaica delle forme — maschere, oggetti combusti, segni bruciati nella materia e nelle carte dipinte — ci riporta a una delle funzioni fondamentali del simbolo: proteggere, regolare, connettere. L’orizzonte ontologico è anche quello malinconico della modernità disincantata, difatti l’artista pugliese, lavora come chi sa che il sacro non è più un sistema operativo della comunità, ma una memoria emotiva incistata nei corpi, nei sogni, nei gesti automatici che ripetiamo senza più comprenderli: qui si consuma l’antropologia più struggente dell’artista, l’analisi di una sopravvivenza simbolica, di un folklore che non è più cultura condivisa, ma residuo affettivo, frattura emozionale, rituale del lutto le cui radici si rintracciano negli studi di Ernesto De Martino. Freud chiamava questi oggetti “residui arcaici dell’anima collettiva”. Jung li vedeva come archetipi sopravviventi, maschere dell’inconscio collettivo. Carriero li plasma, li trasfigura e li espone con la grazia e la violenza dell’anamnesi: restituendoci una mitologia senza più dèi, un tempo sacro che sopravvive solo nella carne vulnerabile dell’opera d’arte.  

Maria Grazia Carriero, Versus Limen, installation view at Galleria 32, Carovigno, 2025
Maria Grazia Carriero, Versus Limen, installation view at Galleria 32, Carovigno, 2025

La mostra di Maria Grazia Carriero alla Galleria 32 a Carovigno in Puglia 

Questa mostra non è un’esposizione. È una soglia. E come ogni soglia — come ogni limen — può essere attraversata solo da chi accetta di perdere la forma, di farsi informe, di non essere più ciò che era e di non sapere ancora ciò che diventerà. L’arte di Maria Grazia Carriero non chiede allo spettatore di guardare: chiede di compiere un rito, anche mutilato, anche svuotato, ma ancora vivo. In questa ferita liminale pulsa una possibilità di ritorno: non al sacro, ma al senso. 

Fabio Petrelli 

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Maria Grazia Carriero – Versus Limen. Soglie, tensioni, attraversamenti. 
a cura di Giuliana Schiavone 
fino al 29 Agosto 2025 
Galleria 32 – Carovigno (Brindisi)

L’articolo "A Carovigno una mostra tra magia, riti propiziatori e pratiche ancestrali pugliesi " è apparso per la prima volta su Artribune®.

Autore
Artribune

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