Trump impone il cessate il fuoco tra Israele e Iran: «La guerra è finita»

  • Postato il 25 giugno 2025
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Trump impone il cessate il fuoco tra Israele e Iran: «La guerra è finita»

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Il Presidente americano Trump spinge Israele e l’Iran a fermare gli attacchi ma tra i due avversari resta un odio profondo: «La guerra è finita».

«Congratulazioni a tutti! È stato pienamente concordato tra Israele e Iran che ci sarà un cessate il fuoco completo e totale». Così inizia il post del Presidente americano Donald Trump, arrivato nelle prime ore di ieri per mezzo dei soliti canali social del tycoon. Nel mezzo della più pericolosa guerra scoppiata in Medio Oriente negli ultimi decenni, che fino a poche ore prima era sembrata sul punto di subire una nuova escalation, Trump ha annunciato a sorpresa l’arrivo di un cessate il fuoco. O meglio, per dirla con le parole del Presidente: la «fine ufficiale della Guerra dei 12 giorni».

Una dichiarazione insolita, accolta, visti i precedenti proclami di Trump, con molto scetticismo dagli osservatori internazionali. Eppure, questa volta il tycoon diceva il vero. Un cessate il fuoco è stato effettivamente raggiunto.

CONFERME DA TEL AVIV E TEHERAN

«Alla luce del raggiungimento degli obiettivi dell’operazione Israele ha accettato la proposta per un cessate il fuoco bilaterale» è stato infatti il commento rilasciato dal governo di Tel Aviv. E anche da parte iraniana la conferma dell’accordo è arrivata a stretto giro. Il ministro degli Esteri Abbas Araghchi, in linea con le parole dei rivali israeliani, ha rassicurato in piena notte che a partire dalle prime ore di martedì, in caso di stop delle attività da parte israeliana, l’Iran «non avrebbe avuto nessuna intenzione di continuare a colpire». La fine delle ostilità, in buona sostanza, non era l’ennesima sparata del Presidente più imprevedibile d’America ma una realtà concreta.

Ma concludere uno scontro di questa portata non è cosa facile e nonostante le parole dei due principali contendenti il caos generato da un annuncio così inaspettato ha rischiato di far naufragare la pace già a poche ore dall’entrata in vigore. A pochi minuti dall’inizio del cessate il fuoco infatti, per ragioni ancora non meglio chiarite, alcuni missili sono partiti dall’Iran alla volta d’Israele, un fatto che ha ovviamente scatenato la risposta militare e diplomatica di Tel Aviv. Caccia israeliani si sono alzati repentinamente in volo alla volta del territorio della Repubblica Islamica. La grande vittoria diplomatica di Washington sembrava, nelle prime ore della mattina di ieri, già sfumata.

GUERRA ISRAELE – IRAN, IL NUOVO INTERVENTO DI TRUMP E IL COLPO SIMBOLICO ISRAELIANO

Eppure, ancora una volta Trump è riuscito a scamparla. «Israele non sta attaccando l’Iran! Tutti gli aerei torneranno a casa, mentre un amichevole “saluto aereo” verrà rivolto all’Iran. Nessuno rimarrà ferito, il cessate il fuoco è in vigore!» ha postato il tycoon all’arrivo della notizia dei caccia israeliani in volo contro Teheran. E, sorprendentemente, la dichiarazione del Presidente si è nuovamente rivelata veritiera: gli aerei israeliani si sono limitati a colpire obiettivi di poco valore e solamente in chiave esplicitamente simbolica, motivo per cui questo gesto non ha provocato una risposta diretta da parte di Teheran.

L’ufficio del Primo ministro israeliano ha confermato, poi, che per quanto concerne Tel Aviv la partita può considerarsi chiusa, almeno per il momento. «In risposta alle violazioni dell’Iran, l’Aeronautica Militare ha distrutto un radar vicino a Teheran. Israele si è astenuta da ulteriori attacchi», è stato infatti il commento rilasciato dall’ufficio di Netanyahu. Trump ha convinto il Premier a lasciar correre sulla violazione e ad attenersi alle sue direttive sul cessate il fuoco. Un risultato assolutamente inaspettato e insperato. Al netto degli incidenti, dunque, la guerra sembra veramente conclusa. In Medio Oriente almeno per il momento i missili hanno smesso di volare e le popolazioni di quella regione possono tirare un sospiro di sollievo.

Quanto questo stato di cose potrà durare alla luce di un’ostilità tra Iran e Israele che è tutt’altro che svanita, e forse è anche aumentata proprio a causa della guerra, non è ancora possibile stimarlo. Allo stato attuale ciò che rileva ai fini dell’analisi è che Trump incassa in Medio Oriente una vittoria faticosa e solo miracolosamente raggiunta. Il primo risultato concreto in politica estera del Presidente che aveva promesso pace per il mondo ma che era sembrato fare ben poco per ottenerla.

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