Cosenza calcio, vendita rinviata, Guarascio resta presidente
- Postato il 26 giugno 2025
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Il Quotidiano del Sud
Cosenza calcio, vendita rinviata, Guarascio resta presidente
Vendita rinviata non si sa se di qualche settimana o a tempo indeterminato, ciò che è certo è che Eugenio Guarascio resta, per ora, il patron del Cosenza Calcio
COSENZA – Anche questa volta l’ultimo petalo della famosa margherita della vendita del Cosenza calcio, si è fermato sul “non vende”.
Eppure tutte le voci che circolavano, con insistenza e sicurezza, davano per fatto il passaggio dell’80% delle quote a Vincenzo Oliva e soci. Si aspettava un comunicato della società sulla vicenda che annunciasse, chiarisse o smentisse le voci che da qualche giorno circolavano. Nulla di ufficiale è arrivato, come sempre, come al solito. Adesso circola il rumor di un rinvio di una settimana della firma sull’accordo della vendita.
Due le ipotesi raccolte per strada (ormai unico punto di riferimento per le notizie di questa società), la prima riferisce di qualche problema sorto su alcune poste di bilancio; la seconda parla di un dubbio sulla quota che la vecchia proprietà vorrebbe mantenere. Sarà vero? Trattandosi del personaggio Guarascio, imprevedibile e scaltro, bisogna prendere con le pinze anche questa possibilità. Una cosa però bisogna dire: quando tutto sembra arrivato alla firma e poi si rinvia, non è un buon segnale per la conclusione dell’affare.
Sul giornale del 22 giugno, proprio perché dubitavamo sulla bontà delle voci, avevamo scritto: «I tifosi sono agitati e preoccupati. Il loro unico desiderio è di vedere una svolta, un cambiamento nella proprietà societaria. Per farlo capire a chi comanda e al mondo, si sono dati appuntamento il 25 giugno in una piazza storica di Cosenza centro per gridarlo al mondo. Un grido che per tutta la stagione scorsa è stato urlato nello stadio e fuori dallo stadio, senza sortire nessun effetto. Per far sì che produca qualcosa di positivo bisogna che sia la città a scendere in piazza, non solo la tifoseria.
La città tutta, intesa come istituzioni, forze politiche, imprenditori e magari anche chi in passato ha espresso la volontà di acquisire la società. Se è vero come è vero che a queste latitudini il calcio non è solo un gioco, ma riveste un ruolo sociale di estrema importanza, è il momento di gridarlo. È un appuntamento importante e state certi che, conosciuta la strategia della proprietà del Cosenza, tra oggi e domani arriverà il solito comunicato che dirà senza dire nulla; la solita pillola di oppio per cercare di calmare e dividere la piazza in modo di svilire il significato di quello che vuole l’ultimatum a una società che, nonostante i tanti anni di serie B, è rimasta al livello più basso dei campionati dilettanti».
Sarà stato un caso e non strategia, ma a pensare male si fa peccato e spesso si ci azzecca. Fatto sta che alla manifestazione dei tifosi la gente non era tantissima. Mancava molta parte della tifoseria, mancavano le alte cariche delle istituzioni e il mondo delle imprese. Se quella di Guarascio è stata una strategia, e cioè fare uscire voci sulla vendita, sul probabile allenatore (guarda caso Bisoli, molto amato da questa parti), sul nome del nuovo direttore sportivo (non uno a caso, ma uno dei big della categoria), la tattica è riuscita pienamente.
Delusione tra i pochi presenti non tanta. La piazza sembra essersi rassegnata ad avere ancora questa società al timone, e il suo grido di aiuto non viene raccolto. Vedremo.
Il Quotidiano del Sud.
Cosenza calcio, vendita rinviata, Guarascio resta presidente