Risolto il mistero del faraone senza nome: la scoperta di 225 statuette è la più importante dal 1946
- Postato il 24 novembre 2025
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- Di SiViaggia.it
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L’archeologia dell’antico Egitto continua a sorprendere e affascinare: la città di Tanis, nel settore nord-orientale del Delta del Nilo, a circa 130 km a nord-est del Cairo, continua a rivelare tesori rimasti nascosti per millenni.
Una missione archeologica francese della Sorbona, in collaborazione con il Consiglio Supremo delle Antichità Egiziane, ha annunciato una scoperta che gli esperti definiscono la più importante nel sito dal 1946: l’identità di un faraone è tornata alla luce grazie al rinvenimento di ben 225 statuette all’interno di una misteriosa tomba.
La scoperta straordinaria a Tanis
Durante la pulizia della camera settentrionale della tomba del faraone Osorkon II (XXII dinastia), gli archeologi francesi ed egiziani, guidati dal Dott. Frédéric Payraudeau dell’Università della Sorbona, hanno portato alla luce 225 statuette funerarie ushabti, perfettamente conservate, disposte nella loro posizione originale sotto strati di limo, accanto a un sarcofago di granito non scolpito. Era stato scoperto diversi anni fa, ma finora era rimasto senza nome.
A svelare l’identità del faraone che qui era sepolto sono state le stesse statuette, che riportano il nome di Re Sheshonq III, uno dei sovrani più importanti della XXII dinastia, noto per i suoi progetti architettonici proprio a Tanis. Il suo regno, infatti, è durato diversi decenni, lasciando un contributo architettonico e culturale duraturo in questa regione, che fu la capitale settentrionale durante la sua dinastia.
L’associazione dei reperti con il sarcofago ha permesso finalmente di identificare quest’ultimo come appartenente a Sheshonq III, risolvendo così un mistero che era rimasto aperto da decenni.
Perché è una scoperta storica
Secondo il dott. Mohamed Ismail Khaled, Segretario Generale del Consiglio Supremo di Archeologia, si tratta della scoperta più significativa nelle tombe reali di Tanis dal 1946, anno delle esplorazioni che portarono alla luce i celebri Tesori di Tanis (1939), considerati tra i ritrovamenti più preziosi dell’Egitto, che per splendore rivaleggiano con il corredo funerario di Tutankhamon.
Questa scoperta straordinaria chiarisce un capitolo fondamentale delle pratiche funerarie reali del Terzo Periodo Intermedio dell’antico Egitto e aiuta a comprendere come venivano riutilizzate le tombe, come sottolineato dal Dott. Hisham Hussein, Capo dell’Amministrazione Centrale per le Antichità del Basso Egitto. Dettagli che evidenziano l’importanza dell’antica Tanis come necropoli reale durante un periodo di forte frammentazione del potere egiziano.
Un grande mistero è stato svelato, ma ora si aprono anche nuovi interrogativi: dov’è stato sepolto davvero Sheshonq III? Fu seppellito nella tomba di Osorkon II oppure i suoi beni funerari furono trasferiti lì più tardi per evitare i saccheggi? Nei prossimi mesi gli archeologi continueranno a lavorare e indagare per cercare di risolvere l’enigma.
Il progetto e gli sviluppi futuri
Il progetto in corso, in realtà, è ancora più ampio: l’obiettivo degli studiosi è anche quello di proteggere e preservare questo importante sito archeologico, includendo misure per ridurre i livelli di salinità e proteggere le tombe da ulteriori danni ambientali.
Dalla scoperta dell’identità del faraone senza nome agli sforzi messi in campo per proteggere i resti dell’antichità, Tanis, l’antica capitale settentrionale della XXII dinastia, dimostra di conservare ancora molti segreti in attesa di essere rivelati.