Florence Biennale 2025: il dualismo tra luce e oscurità come metafora del presente
- Postato il 3 ottobre 2025
- Arte Contemporanea
- Di Artribune
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Dal 18 al 26 ottobre 2025 la Fortezza da Basso di Firenze ospiterà la XV Florence Biennale, sotto l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo e al Patrocinio della Regione Toscana e del Comune di Firenze, appuntamento ormai imprescindibile nel panorama dell’arte e del design contemporaneo. Con il tema The Sublime Essence of Light and Darkness. Concepts of Dualism and Unity in Contemporary Art and Design, la manifestazione intende riflettere sul rapporto tra polarità opposte e sulla possibilità di tradurle in nuove forme di unità, generando un dialogo tra linguaggi visivi, progettuali e performativi.
Su oltre 11mila metri quadrati espositivi, più di 550 artisti e designer provenienti da 85 Paesi presenteranno circa 1.500 opere, offrendo al pubblico un itinerario che spazia dalla ricerca artistica indipendente alla progettualità più innovativa nel campo del design.
Le mostra di Tim Burton e Patricia Urquiola alla XV Florence Biennale di Firenze
Due figure di primo piano danno un’impronta decisiva a questa edizione. Tim Burton(Burbank, 1958), regista e artista dalla poetica visionaria, sarà protagonista con la mostra inedita Tim Burton: Light and Darkness, curata da Sarah Brown in collaborazione con la Florence Biennale. Con l’occasione, Burton riceverà il Premio Lorenzo il Magnifico alla Carriera, riconoscimento al suo contributo nell’espandere i confini dell’immaginario visivo. Altrettanto significativa sarà la presenza di Patricia Urquiola (Oviedo, 1961), architetto e designer tra le voci più influenti della scena internazionale, che giovedì 23 ottobre verrà insignita del Premio Internazionale Leonardo da Vinci alla Carriera (Design). La sua installazione Transitions, pensata per l’occasione, incarna il cuore del suo metodo progettuale, in cui la funzionalità si intreccia con sensibilità poetica. L’evento sarà arricchito da un dialogo pubblico tra la designer e Silvia Robertazzi, critica del design e direttrice di Marie Claire Maison, Media Partner della manifestazione.








Alla Fortezza da Basso di Firenze un programma ricco di eventi per la Florence Biennale XV
Il calendario si presenta particolarmente denso e stratificato. Sette Guests of Honour internazionali – tra cui la jewellery designer cilena Nicole Albagli Iruretagoyena, il fotografo svedese Gabriel Isak e la scultrice britannica Emily Young – offriranno ulteriori prospettive sul tema del dualismo.
Tra i progetti speciali, spiccano la mostra fotografica Art Comes Before, dedicata a Manfredo Pinzauti; la collettiva di design Trame curata da Silvia Fanticelli; e iniziative di economia circolare promosse da Revet, R3Direct e WASP. Un’attenzione particolare sarà rivolta all’ambito formativo, con collaborazioni con licei e università (tra cui Pisa, Siena e LABA), fino alla mostra Florent in Auro. Gioielli per la Rosa D’Oro di Pio II, curata da Paolo Torriti. Non mancheranno anteprime cinematografiche internazionali – tra cui Milk Teeth – Essere bambine in Afghanistan di Amin Meerzad e Playing God di Matteo Buriani – e performance dal vivo, come l’Omaggio a John Cage dell’artista Sergio Maltagliati.
Florence Biennale XV un’occasione per ricordare le grandi personalità che ci hanno lasciato
Questa edizione riserva anche momenti di commemorazione, come i premi “in memoriam” a Oliviero Leonardi, Marcelo Mayorga e Mario Pachioli, figure che hanno lasciato un segno nella storia dell’arte e della Biennale stessa. Completano il programma workshop per tutte le età, dalle attività esperienziali su luce e ombra curate da Laura Izzi, fino al laboratorio tattile di Liku Maria Takahashi, che rende l’arte accessibile anche ai non vedenti. I Design Days, a cura di Gabriele Goretti, sottolineano invece il legame tra creatività e manifattura, in dialogo con le eccellenze produttive italiane.
Con la XV edizione, la Florence Biennale si espone come osservatorio delle tensioni che attraversano oggi l’arte e il design: la dialettica tra luce e ombra diviene metafora delle ambivalenze che caratterizzano il nostro tempo. Firenze, più che cornice, è banco di prova di un dialogo globale oggi più che mai aperto e necessario.
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Diana Cava
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