Vuelta, manifestazione per la Palestina blocca la corsa spagnola: gruppo fermato prima del traguardo, non c’è un vincitore di tappa

  • Postato il 3 settembre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Una massiccia manifestazione per la Palestina e contro il genocidio in corso a Gaza ha bloccato la Vuelta di Spagna, che oggi avrebbe dovuto disputare la tappa con partenza e arrivo a Bilbao. La corsa però è stata neutralizzata a 3 kilometri dal traguardo, proprio per le proteste in corso sulla linea d’arrivo: non ci sarà nessun vincitore di giornata. La scelta è stata presa dall’organizzazione per evitare il rischio di incidenti e scontri, vista la presenza di tantissimi manifestanti lungo la strada. D’altronde, le proteste aveva già rallentato l’inizio della tappa sempre a Bilbao, ma stanno condizionato l’intero svolgimento della Vuelta, una delle tre più importanti corse a tappe di ciclismo insieme a Tour de France e Giro d’Italia.

“A causa di alcuni incidenti al traguardo, abbiamo deciso di rilevare il tempo a 3 chilometri prima. Non avremo un vincitore di tappa. Assegneremo i punti per la classifica della montagna e per lo sprint intermedio, ma non al traguardo”, si legge sul sito ufficiale dell’organizzazione. Per la cronaca, la maglia rossa Jonas Vingegaard e Tom Pidcock hanno guadagnato secondi preziosi per la classifica generale, transitando per primi ai -3 km. Da quel momento la corsa è stata fermata.

Già qualche giorno fa, durante la cronosquadre di Figueres, valida per la quinta tappa della Vuelta e corsa giovedì 28 agosto, la Israel-Premier Tech era stata costretta a rallentare e poi bloccarsi per un attimo a causa di un gruppo di manifestanti con uno striscione e alcune bandiere palestinesi che ha occupato la carreggiata e non permesso loro di passare. Dopo quell’espisodio, l’organizzazione della Vuelta ha deciso di adottare misure drastiche nei giorni scorsi: durante la nona tappa di domenica, conclusa a Cerler, e nella tappa del giorno prima con arrivo a Saragozza, le immagini televisive hanno mostrato un mezzo ufficiale della Vuelta rimuovere bandiere palestinesi e ogni riferimento a Gaza esposto dai tifosi lungo il percorso.

Un’azione che testimonia il clima di tensione e l’intenzione di Aso, società che gestisce la Vuelta, di evitare qualsiasi forma di contestazione visibile contro Israele durante il passaggio dei corridori. Le contromosse però sono state inutili: dopo il giorno di riposo di lunedì, già ieri (martedì 2 settembre) i manifestanti pro-Pal hanno proseguito la loro protesta: durante la tappa si sono viste una marea di bandiere palestinesi, mentre alcuni hanno anche invaso la carreggiata al passaggio dei ciclisti, facendone cadere un paio di corridori. Nessuna forma di protesta però aveva raggiunto il livello odierno: raramente una gara di ciclismo viene neutralizzata prima dell’arrivo, se non per condizioni meteorologiche estreme. Da tempo non succedeva per via di una manifestazione.

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