Imane Khelif fa ricorso contro il nuovo regolamento della World Boxing che impone il test cromosomico

  • Postato il 1 settembre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Imane Khelif, campionessa olimpica nel pugilato a Parigi 2024, ha presentato ricorso al Tas contro il nuovo regolamento della World Boxing che richiede di sottoporsi a un test cromosomico per partecipare alle competizioni internazionali. Lo ha annunciato il tribunale arbitrale dello sport di Losanna, che non ha ancora fissato la data dell’udienza. Il ricorso, depositato il 5 agosto, chiede inoltre al Tas di dichiarare la pugile idonea a partecipare ai Campionati Mondiali di Pugilato, dal 4 al 14 settembre, senza test. Oggi, 1 settembre, il tribunale ha rifiutato di sospendere l’esecuzione della decisione di World Boxing fino all’udienza del caso. Dal canto suo, Imane Khelif spera ancora di partecipare al Mondiale, ma a oggi sembra un’ipotesi altamente improbabile.

La partecipazione della pugile ai Giochi di Parigi era stata accompagnata da polemiche e attacchi a causa della sua intersessualità: l’atleta è infatti iperandrogina, cioè presenta un’eccessiva produzione di testosterone che le conferisce caratteri estetici mascolini. Per questo, con motivazioni mai realmente chiarite, la Federazione internazionale della boxe (Iba) l’aveva esclusa dai Mondiali di Eindhoven del 2023, ma il Comitato olimpico internazionale (Cio) l’aveva ammessa alla competizione parigina, non rilevando alcuna irregolarità nei suoi parametri.

La smentita del ritiro

Il tutto è accaduto a distanza di pochi giorni dalla notizia del presunto ritiro, comunicato dall’ex manager di Khelif e poi smentito dalla stessa pugile. “Voglio chiarire al pubblico che le voci sul mio ritiro dalla boxe sono false. Non ho mai annunciato il mio ritiro dalla boxe – ha dichiarato – Rimango impegnata nella mia carriera sportiva, mi alleno regolarmente e mantengo la mia forma fisica tra Algeria e Qatar in preparazione per i prossimi eventi”.

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Il Fatto Quotidiano

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