Vuelta, l’Israel Premier-Tech toglie il nome dalle divise dopo le manifestazioni pro Palestina: “Vogliamo garantire sicurezza ai corridori”
- Postato il 6 settembre 2025
- Sport News
- Di Il Fatto Quotidiano
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L’Israel Premier Tech, team ciclistico, ha annunciato una modifica alle divise dei suoi corridori per il resto della Vuelta di Spagna, a seguito delle ondate di proteste e manifestazioni anti-israeliane che si sono intensificate negli ultimi giorni durante la gara. Nell’annuncio del team si legge che fino al termine della gara, il 14 settembre a Madrid, i corridori gareggeranno con divise speciali che presenteranno una Stella di David ben visibile al centro della maglia – davanti e dietro – ma senza la scritta ‘Israel Premier Tech’, come in precedenza.
Il team ha spiegato che la decisione è stata presa per motivi di sicurezza: “Nel nostro pieno impegno a garantire, prima di tutto, la sicurezza dei nostri corridori e dell’intero gruppo, e alla luce della natura pericolosa di alcune delle manifestazioni alla Vuelta a España, abbiamo deciso di apportare questa modifica”.
Sono infatti stati giorni concitati alla Vuelta, a causa di diversi eventi di solidarietà a Gaza nel corso delle varie tappe. Tra i più significativi, una massiccia manifestazione “contro il genocidio palestinese” durante la tappa con partenza e arrivo a Bilbao. In quell’occasione, i manifestanti avevano bloccato la Vuelta di Spagna. La corsa infatti era stata neutralizzata a 3 chilometri dal traguardo, proprio per le proteste in corso sulla linea d’arrivo, non permettendo all’organizzazione di decretare un vincitore di tappa. La scelta era stata presa dall’organizzazione per evitare il rischio di incidenti e scontri, vista la presenza di tantissimi attivisti lungo la strada.
Già qualche giorno prima, durante la cronosquadre di Figueres, valida per la quinta tappa della Vuelta e corsa giovedì 28 agosto, la Israel-Premier Tech era stata costretta a rallentare e poi bloccarsi per un attimo a causa di un gruppo di manifestanti con uno striscione e alcune bandiere palestinesi che ha occupato la carreggiata impedendo loro di passare. Dopo quell’episodio, l’organizzazione della Vuelta aveva deciso di adottare misure drastiche: durante la nona tappa di domenica, conclusa a Cerler, e in quella del giorno prima con arrivo a Saragozza, le immagini televisive hanno mostrato un mezzo ufficiale della Vuelta rimuovere bandiere palestinesi e ogni riferimento a Gaza esposto dai tifosi lungo il percorso. Decisione alla fine comunque risultata inutile, visto che le proteste sono andate avanti nei giorni successivi.
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