Visibilia, vanno riscritti i capi di imputazione contestati a Santanchè e ai suoi coimputati
- Postato il 15 aprile 2025
- Giustizia
- Di Il Fatto Quotidiano
- 1 Visualizzazioni
.png)
I capi di imputazione con cui la Procura di Milano contesta a Daniela Santanchè e ai suoi coimputati le false comunicazioni sociali per il caso Visibilia e alla società le carenze nel modello organizzativo va riscritto. In base alla nuova giurisprudenza oggi il Tribunale di Milano, alla prima udienza a carico della ministra e altre 16 persone, ha chiesto ai pm milanesi di riformulare le imputazioni relative al falso in bilancio, suddividendo le singole annualità e posizioni (chi ha fatto cosa) e di indicare quale sia stato il deficit organizzativo di Visibilia srl in liquidazione. Il collegio della II sezione penale del Tribunale, nel chiedere alla Procura di riformulare le incolpazioni, si è richiamata a una sentenza della Suprema Corte dell’anno scorso, in cui in caso di “genericità” o “indeterminatezza” del capo di imputazione è opportuno sollecitare il pubblico ministero, a cui vengono restituiti gli atti, ad effettuare integrazioni o precisazioni. E questo per una ragione di economia processuale, ossia per evitare una dichiarazione di nullità e il regresso del procedimento alla fase della chiusura delle indagini.
In aula il presidente Cernuto, nel porre il problema, ha spiegato che il capo di imputazione non è che non sia comprensibile (quindi non è lesivo del diritto di difesa) ma va reso “più chiaro. Sarà più noioso da leggere – ha detto – ma va riorganizzato” specificando le accuse anno per anno e a chi si riferiscono. E poi ha invitato a indicare quale sia precisamente la colpa di organizzazione, ovvero quali siano le carenze contestate in merito all’adozione dei modelli organizzativi da parte di Visibila in liquidazione. A ciò si aggiunge la richiesta di produrre i bilanci che sarebbero stati falsificati e di inserirli tra gli atti del dibattimento. Si tratta dei presunti bilanci truccati dal 2016 al 2022 delle società Visibilia Editore spa, Editrice srl ed Visibilia srl
Intanto la difesa dell’ex membro del cda di Visibilia Editore, Massimo Cipriani, ha chiesto al Tribunale di Milano di disporre la “nullità del decreto che dispone il giudizio”. La decisione sull’eccezione, già presentata e respinta dalla gup Anna Magelli, verrà presa alla prossima udienza del 13 maggio. Se accolta azzererebbe il processo sui presunti conti truccati che dovrebbe ripartire dall’udienze preliminare, se respinta invece verranno affrontate le questione preliminari sulle parti civili costituite nel processo, i soci di minoranza del gruppo editoriale-pubblicitario capeggiati dal finanziere Giuseppe Zeno. Il legale di Santanchè, Nicolò Pelanda, che assiste la ministra con il collega Salvatore Pino, ha anticipato che chiederà di chiarire anche il “riferimento ai diversi soggetti” imputati fra manager e familiari della senatrice di Fratelli d’Italia, “a cui si attribuisce il reato” di falso in bilancio. Entro la prossima udienza la Procura depositerà in cancelleria anche i verbali di perquisizione e sequestro eseguiti nel corso delle indagini dalla Guardia di finanza.
Intanto ieri il Csm ha confermato la gup del processo Santanchè, nel filone della truffa aggravata per i fondi Covid, resta applicata per finire l’udienza preliminare. Il consiglio superiore della magistratura ha quindi conferma il decreto del presidente nonostante l’opposizione dell’interessata.
L'articolo Visibilia, vanno riscritti i capi di imputazione contestati a Santanchè e ai suoi coimputati proviene da Il Fatto Quotidiano.