“Vedo tanti attori, già affermati nel cinema o in tv, che tentano la strada del teatro, ma sono dei cagnetti e un po’ ignoranti”: lo rivela Massimo Dapporto
- Postato il 15 settembre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Massimo Dapporto gira l’Italia con il suo nuovo spettacolo teatrale “Pirandello Pulp” di Edoardo Erba per la regia Gioele Dix, che sbarcherà anche al Teatro Franco Parenti di Milano dal 27 dicembre 2025 al 4 gennaio 2026.
L’attore, figlio d’arte di Carlo, si è raccontato in una intervista a Il Corriere della Sera. “Quando espressi a mio padre il desiderio di seguire le sue orme,- ha raccontato – fu lui a spingermi, sì, ma fuori dalla sua stanza! Mi disse: non ci pensare lontanamente, non sai a cosa vai incontro, è un mestiere precario, si fa la fame! E in effetti lui ha fatto la fame anche per me, io non l’ho fatta grazie a lui. Comunque, non avrei mai voluto essere un ‘raccomandato’, l’avrei considerata una sconfitta”.
Le idee chiare sulla situazione attuale culturale non mancano: “Per quanto riguarda il teatro, mi capita di vederne tanti, magari già affermati nel cinema o in tv, che tentano la strada del palcoscenico, ma sono dei cagnetti. Lo spettacolo dal vivo richiede una preparazione diversa e gli spettatori, che magari li hanno ammirati in qualche film o fiction, quando se li ritrovano in scena, non li riconoscono, restano interdetti. Molti sono delle meteore, un po’ ignoranti. Una volta, ho citato a un giovane attore il mitico Tino Carraro. Non sapeva chi fosse, si è messo subito a googolare, chiedendomi: Carraro con quante erre si scrive?”.
Un consiglio per le nuove generazioni e per un attore emergente? “Se dovesse fare cinema, gli darei lo stesso consiglio che Eduardo De Filippo diede a suo figlio Luca: comprati una sedia, perché i tempi di attesa, tra girare una scena e l’altra, sono lunghi”.
La trama di “Pirandello Pulp”
Carmine, il tecnico teatrale, sforna idee innovative grazie alla sessualità vissuta pericolosamente mentre Maurizio, il regista, si ritrova ad agire da tecnico. Sembra un semplice gioco di ribaltamento dei ruoli, ma la scoperta di inquietanti verità scuoterà i precari equilibri trovati dai personaggi e farà precipitare la commedia verso un finale inaspettato. La lezione del maestro siciliano irrompe all’improvviso quando il rapporto fra i due personaggi va oltre il limite del prevedibile.
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