“Una vergognosa autocensura”, “la destra Ue vuole insabbiare i problemi dell’Italia”: le reazioni all’annullamento della missione dell’Eurocamera

  • Postato il 20 novembre 2025
  • Zonaeuro
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Gli alleati progressisti protestano, le opposizioni di sinistra insorgono, mentre la destra italiana gongola dopo il blitz col quale il presidente del Partito Popolare Europeo, Manfred Weber, ha chiesto e ottenuto, col sostegno dell’estrema destra, l’annullamento della missione della commissione per le libertà civili del Parlamento europeo (LIBE) per verificare la situazione dello stato di diritto e la libertà di stampa in Italia. Uno stop che, confermano fonti vicine al dossier, ha lo scopo di non disturbare il governo di Giorgia Meloni nell’anno del referendum sulla giustizia, dato che gli eurodeputati si sarebbero concentrati su questioni legate anche alla libertà di stampa e, appunto, la giustizia.

Per farlo, il Ppe si è sganciato dalla cosiddetta maggioranza Ursula e ha chiesto l’appoggio dell’estrema destra. E non è la prima volta dall’inizio della nuova legislatura europea, così da provocare la reazione dei partiti progressisti che si sono alleati con la famiglia popolare. “La destra italiana sta fallendo i suoi obiettivi di governo, ha paura e cerca continui nemici . Oggi blocca la missione del Parlamento europeo per monitorare la situazione dello stato di diritto e della stampa in Italia. Di cosa ha paura?”, chiede Nicola Zingaretti, capodelegazione Pd al Parlamento europeo. Il suo compagno di partito e vicepresidente proprio della commissione LIBE, Alessandro Zan, rincara la dose: “In Italia, a causa del governo Meloni, esistono evidenti problemi di stato di diritto e rispetto dei diritti fondamentali, come già accertato dal gruppo di monitoraggio sullo stato di diritto della Commissione LIBE di cui sono membro. Le destre stanno cercando di insabbiare il nostro lavoro e il Ppe si è alleato con l’estrema destra, venendo meno ai patti stipulati con i gruppi progressisti in un accordo già siglato. Questo comportamento irresponsabile mina la credibilità del Parlamento europeo e indebolisce le azioni a sostegno dello stato di diritto, dei diritti fondamentali, della lotta alla corruzione, dell’indipendenza dalla magistratura, della stampa e dei diritti delle persone Lgbtqia+. La missione rappresentava la naturale conseguenza di questi allarmanti dati, ed era stata approvata e condivisa da S&D, Ppe, Renew, Verdi e Sinistra. Tuttavia, i popolari si sono tirati indietro, e ora le destre vogliono mettere tutto sotto il tappeto“.

Dure anche le opposizioni, con il Movimento 5 Stelle che parla per bocca di Gaetano Pedullà, anche lui membro della commissione LIBE: “La Conferenza dei Presidenti del Parlamento europeo ha affossato una missione per verificare il rispetto dello stato di diritto in Italia. Rivela una vergognosa autocensura orchestrata dai gruppi politici di destra per salvare il governo Meloni. Il Ppe ha infatti cambiato posizione rispetto a quanto già votato e approvato nella Commissione per le libertà civili, la giustizia e affari interni del Parlamento europeo. La missione, infatti, era stata già approvata dai coordinatori di questa Commissione con il voto favorevole dell’eurodeputata tedesca Lena Dupont. La missione dava seguito all’audizione dello scorso mese di maggio promossa dal working group sulla democrazia, lo stato di diritto e i diritti fondamentali presieduto dall’ex premier belga Sophie Wilmès. Adesso capiamo perché Fratelli d’Italia e Lega stanno votando tutte quelle ‘marchette’ alle multinazionali proposte dal Ppe, in cambio vogliono mettere una museruola sulla progressiva contrazione in Italia dell’indipendenza della stampa, della magistratura e delle libertà civili, sociali e democratiche. Ma così facendo è l’istituzione stessa del Parlamento europeo a perdere ogni briciolo di credibilità perché dimostra inaccettabili doppi standard”.

Si esulta invece sulla sponda destra dell’emiciclo, con l’eurodeputato di Fratelli d’Italia, Nicola Procaccini, secondo cui “la Conferenza dei Capigruppo dell’Eurocamera ha dimostrato che oggi per le sinistre non è più facile come un tempo utilizzare le missioni parlamentari all’estero per fini politici. Ora che le maggioranze sono cambiate la questione gli si è ribaltata contro”.

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Il Fatto Quotidiano

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