Un artista e la sua installazione monumentale che intreccia scienza e arte nel centro di Pisa

  • Postato il 5 dicembre 2025
  • Cinema & Tv
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Nel cuore della città di Pisa, e più precisamente in Piazza dei Cavalieri davanti alla Scuola Normale Superiore, si staglia OPERAE, la scultura monumentale di Gianni Lucchesi (Pisa, 1965) che unisce proporzioni auree, simboli ermetici e un sorprendente equilibrio tra scienza e contemplazione. 

“Operae” di Gianni Lucchesi a Pisa: tra numeri, simboli e storia

Tredici metri di cemento e oro, dodici cubi che ruotano seguendo la progressione di Fibonacci, una figura umana che alla sommità osserva l’orizzonte: così si presenta OPERAE, omaggio alla città che diede i natali proprio al matematico Leonardo Fibonacci (Pisa, 1170 – 1242 circa). Dopo Milano e Genova, l’opera è approda a Pisa durante le Giornate di Fibonacci (che si sono svolte dal 5 al 25 novembre) trovando nella piazza progettata dal Vasari e nella presenza dell’istituto superiore un contesto che amplifica il dialogo tra sapere matematico, ermetismo e architettura. I sigilli bruniani che percorrono la torre trasformano la struttura in una mappa simbolica che unisce Platone, Giordano Bruno e la tradizione aurea della classicità.

La sezione aurea e l’intelligenza artificiale nell’opera di Gianni Lucchesi

Visibile fino al 22 dicembre 2025, OPERAE gioca con rimandi nascosti e riferimenti che i matematici riconoscono come una sorta di codice estetico. Nell’epoca dell’IA, il lavoro intende sollevare una riflessione sul rapporto tra algoritmi e natura umana. Infatti, come le reti neurali generano linguaggi e immagini oltre la nostra comprensione, così la sezione aurea governa la natura con una legge perfetta e ancora insondata. Sulla base di questo assunto, l’installazione si propone come ponte tra ciò che è calcolabile e ciò che resta enigmatico

Operae di Gianni Lucchesi
Operae di Gianni Lucchesi

Un dialogo visivo con la piazza e la sua memoria

A Piazza dei Cavalieri, luogo simbolo della cultura scientifica e filosofica della città universitaria, OPERAE diventa metafora della complessità del pensiero umano: un intreccio di calcolo, immaginazione e ricerca dell’infinito.

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Autore
Artribune

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