Torino registra quattro nuove genitorialità omogenitoriali: “Un diritto finalmente riconosciuto”
- Postato il 30 luglio 2025
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- Di Quotidiano Piemontese
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TORINO – Cecilia, Elia, Lorenzo e Rebecca sono stati riconosciuti come figlie e figli di entrambe le loro mamme, senza più differenze o discriminazioni. A Torino, quattro mamme appartenenti a coppie omogenitoriali hanno ufficialmente registrato la propria genitorialità, con la firma del sindaco Stefano Lo Russo a sancire un passaggio tanto simbolico quanto giuridicamente significativo. Una svolta che arriva dopo anni di ostacoli burocratici e incertezze normative, e che segna una nuova tappa nel riconoscimento dei diritti delle famiglie arcobaleno.
Attualmente sono 35 i bambini da regolarizzare nel capoluogo piemontese, resi vulnerabili da un vuoto legislativo e da una serie di decisioni ministeriali che, fino a poco tempo fa, impedivano il riconoscimento all’anagrafe dei figli nati da coppie omogenitoriali. Il punto di svolta è arrivato con la sentenza della Corte costituzionale del 22 maggio 2025, che ha dichiarato illegittimo il divieto imposto nel 2022 dal Ministero dell’Interno, restituendo dignità e tutele a queste famiglie.
“Grazie alla sentenza della Corte costituzionale, questo diritto potrà ora essere garantito in qualsiasi sede dell’anagrafe”, ha dichiarato il sindaco Lo Russo. La pronuncia stabilisce infatti che è incostituzionale impedire alla madre intenzionale – ossia colei che non ha partorito ma ha partecipato alla scelta e al progetto genitoriale – di riconoscere come proprio il figlio nato in Italia attraverso una procreazione medicalmente assistita effettuata all’estero in modo legittimo.
“È una notizia bellissima – ha aggiunto il primo cittadino – perché il riconoscimento non è più discrezionale. Tuttavia, resta l’amaro politico: è dovuta intervenire la Corte costituzionale perché il Parlamento non ha legiferato. Speriamo che questa decisione lo stimoli finalmente ad agire”.
Lo Russo ha poi ricordato come il riconoscimento legale della doppia genitorialità sia fondamentale per garantire pari diritti e doveri a entrambe le mamme, e per tutelare i bambini come qualsiasi altro minore. Ha inoltre ribadito l’impegno dell’amministrazione a favore del matrimonio egualitario, sottolineando che questo passo “è un punto intermedio, dopo un percorso lungo, faticoso, in punta di diritto”.
Non è la prima volta che Torino si distingue per la sua apertura: già nell’aprile del 2018, sotto la giunta Appendino, la città aveva effettuato la prima registrazione ufficiale di una famiglia omogenitoriale in Italia. Oggi, a sette anni di distanza, quel percorso prosegue, con un messaggio chiaro: i diritti dei bambini non possono aspettare.
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