Terremoto Kamchatka: cos’è l’Anello di Fuoco del Pacifico e perché ci sono tanti terremoti
- Postato il 30 luglio 2025
- Scienza
- Di Il Fatto Quotidiano
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Il terremoto che ha colpito la Kamchatka, il più potente registrato nella regione in quasi 73 anni, ha fatto puntare i riflettori su una delle aree più instabili del pianeta, caratterizzata da una continua attività geologica: il cosiddetto Anello di Fuoco del Pacifico. Si tratta di una cintura geologica che circonda l’Oceano Pacifico per 40.000 chilometri. Ha una forma ad anello o ferro di cavallo e l’area è caratterizzata da una straordinaria attività sismica e vulcanica, causata dal movimento costante dalle numerose placche tettoniche.
Nell’anello ci sono circa il 75% dei vulcani della Terra e proprio in quell’area si concentra il 90% dell’attività sismica mondiale. La cintura circonda i bordi continentali dell’America occidentale, dal Cile all’Alaska, e prosegue fino alle coste dell’Asia orientale, del Sud-est Asiatico e dell’Oceania. Tocca Paesi caratterizzati da una forte attività vulcanica e spesso colpiti da terremoti come il Giappone, le Filippine, l’Indonesia, la Papua Nuova Guinea e la Nuova Zelanda.
Le placche tettoniche coinvolte sono infatti quella pacifica, nordamericana, sudamericana, filippina e indo-australiana. Queste, sono soggette al fenomeno geologico chiamato subduzione: lo scivolamento di una placca sotto un’altra, che può generare terremoti potenzialmente devastanti. Quello che succede, sostanzialmente, è che la placca del Pacifico sta sprofondando sotto le placche tettoniche che la circondano, in un costante scontro tra le stesse.
La regione peninsulare della Kamchatka si trova proprio lungo la zona di subduzione tra la placca pacifica e quella dell’Okhotsk: questo movimento tettonico genera enormi pressioni che si sfogano sotto forma di terremoti. La zona, poi, è caratterizzata dalla presenza di oltre 160 vulcani, di cui 29 attivi, tra cui il Klyuchevskaya Sopka, uno dei più grandi al mondo. L’insieme di questi fattori rende questa regione, costantemente monitorata dagli scienziati, estremamente instabile.
Sono numerosi gli eventi sismici storici che hanno colpito la zona. Nel 1952, un sisma di magnitudo tra 8.5 e 9.0 colpì Severo-Kurilsk, generando uno tsunami con onde fino a 18 metri e causando oltre 2.300 morti; nel 2006 un terremoto di magnitudo 7.7 colpì la costa orientale della Kamchatka, provocando solo danni moderati; e poi di nuovo nel 2020, quando un sisma di magnitudo 7.5 generò un’allerta tsunami estesa, ma con danni contenuti.
Gli scienziati ritengono che l’Anello di Fuoco continuerà a essere teatro di eventi sismici significativi, ma il monitoraggio costante, l’uso di sensori avanzati e sistemi di allerta precoce hanno progressivamente ridotto il rischio per la popolazione.
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