Nuvole artificiali per oscurare il sole, il progetto segreto di un’università americana

  • Postato il 31 luglio 2025
  • Scienza
  • Di Blitz
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Non si tratta di un racconto distopico, ma di un progetto reale e documentato: negli Stati Uniti un gruppo di ricercatori ha tentato di creare nuvole artificiali per riflettere parte della luce solare e contrastare l’aumento delle temperature globali. L’esperimento, conosciuto come Marine Cloud Brightening, è stato condotto nel massimo riserbo in California da scienziati esperti in geoingegneria climatica.

Il test prevedeva l’impiego di una macchina montata su una portaerei in disuso, progettata per spruzzare un aerosol marino nell’atmosfera. L’obiettivo era stimolare la formazione di nuvole più dense e riflettenti, capaci di deviare parte della radiazione solare prima che raggiungesse la superficie terrestre. L’idea, tanto controversa quanto audace, nasce dalla necessità di trovare soluzioni d’emergenza per mitigare gli effetti del riscaldamento globale, nel caso in cui gli sforzi per ridurre le emissioni di CO₂ risultassero insufficienti.

Tuttavia, il primo test condotto ad Alameda, nella Bay Area, è durato solo venti minuti: le autorità locali, mai avvertite del progetto, ne sono venute a conoscenza e ne hanno imposto l’immediata sospensione. Il caso ha sollevato un forte dibattito pubblico, diventando terreno fertile per teorie del complotto e sospetti sull’effettiva trasparenza della ricerca scientifica applicata al clima.

Progetti segreti, email riservate e i legami con Bill Gates

A rivelare le vere proporzioni del piano è stata un’inchiesta del quotidiano Politico, che ha analizzato oltre 400 email riservate e documenti interni ottenuti tramite l’università di Washington, uno degli enti promotori del programma. Le carte dimostrano che l’esperimento ad Alameda era soltanto un test pilota, pensato come anticamera di un progetto ben più ampio: la creazione di nuvole artificiali su una superficie di oltre 10mila chilometri quadrati, in aree marine al largo delle coste del Nord America, del Cile o dell’Africa centro-meridionale.

Secondo l’inchiesta, gli scienziati erano già in contatto con finanziatori privati, consulenti e investitori, pronti a sostenere la fase successiva del progetto in caso di esito positivo. Tra i soggetti coinvolti c’è SilverLining, organizzazione che nel 2023 ha avuto un fatturato superiore ai 3,6 milioni di dollari. Diversi finanziatori sembrano legati all’ex governatore di New York Eliot Spitzer e al cofondatore di Intel Gordon Moore – anche se la Moore Foundation ha negato qualunque coinvolgimento diretto.

Tra i nomi più noti emersi nei documenti figura anche Bill Gates, già da anni sostenitore delle tecniche di geoingegneria solare. Un suo collaboratore avrebbe partecipato a una dimostrazione tecnica del macchinario per la generazione di nuvole nel dicembre 2023.

 

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Blitz

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