Tagli in manovra alle metro di Roma, Milano e Napoli: la rabbia dei comuni. Tajani: “Salvini intervenga”
- Postato il 23 ottobre 2025
- Speciale Legge Di Bilancio
- Di Il Fatto Quotidiano
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La manovra dà, la manovra taglia. Per coprire la legge bilancio, oltre sette miliardi di euro in tre anni arrivano dai tagli ai dicasteri. Il più colpito sarà il ministero delle Infrastrutture di Matteo Salvini, con 520 milioni. Di questi, 80 milioni verranno recuperati dalle sforbiciate ai progetti per le metropolitane di Roma, Milano e Napoli. Una misura che si evince dalle tabelle allegate al testo su rifinanziamenti, definanziamenti e riprogrammazioni delle dotazioni, e che scontenta tutte e tre le amministrazioni, ma anche il vicepresidente del Consiglio dei ministri Antonio Tajani. Il leader di Forza Italia, dopo essersi più volte scagliato contro l’aumento della tassazione sugli affitti brevi previsto nel ddl di bilancio, ha invitato Salvini a intervenire anche sui tagli ai trasporti: “Il ministro responsabile è lui, io mi auguro che segua questo argomento e si occupi di questa cosa che evidentemente gli è sfuggita”. Intanto la prossima settimana in Senato si avvierà la sessione di bilancio, l’arco di tempo nel quale il Parlamento esamina la manovra: “Presenteremo emendamenti per correggere sia la questione Afragola, sia la questione della metro C di Roma che i tagli alla metropolitana di Milano”, ha specificato Tajani.
Roma
A Roma il taglio sarà di 50 milioni, nel 2026, e colpirà la linea C della metropolitana. “Incredibile, un taglio imponente inserito da questo governo nella nuova manovra, che rischia di azzoppare un progetto di espansione partito già dalla scorsa consiliatura”, afferma in una nota Linda Meleo, capogruppo M5S in assemblea capitolina. Una preoccupazione condivisa anche dall’assessore alla mobilità di Roma Eugenio Patanè, secondo cui i tagli “impedirebbero di stipulare la convezione con la stazione appaltante Roma metropolitane, per il 2026”. Non solo: “Esprimo inoltre preoccupazione, se fossero confermati, anche per i tagli ai fondi per l’acquisto del materiale rotabile, con contratti già stipulati”. Il definanziamento, spiega Meleo, colpirebbe anche i lavoratori: “Il timore per il destino dei cantieri in corso, come quello a piazza Venezia, è grande: bisogna subito fare chiarezza sulle conseguenze per evitare che il definanziamento vada in porto”. Perché il tema dei trasporti, nella Capitale, spiegano gli assessori, è una priorità: “Roma ha bisogno di una cura del ferro che passi anche da una rete metropolitana più estesa ed efficiente. Non possiamo permettere che una decisione calata dall’alto condanni la Capitale a rassegnarsi al traffico e allo smog, mentre miliardi di euro vengono stanziati su progetti non urgenti come il Ponte sullo Stretto”.
Milano e Napoli
La sforbiciata colpirà anche il capoluogo lombardo, dove è previsto un taglio di 15 milioni per la linea M4 della metro, e la rete campana, con un definanziamento di altri 15 per il progetto di estensione della rete del trasporto rapido di massa tra Afragola e la metropolitana di Napoli. “Non abbiamo notizie ufficiali di un definanziamento della M4, ovviamente chiederemo spiegazioni e ci auguriamo che sia solo un’operazione contabile, perché altrimenti non avrebbe alcun senso”, afferma l’assessora alla Mobilità del Comune di Milano, Arianna Censi. “I tagli alle infrastrutture per il trasporto pubblico non sono mai una buona notizia, che diventa catastrofica quando non si vede nemmeno un euro aggiunto al Fondo Nazionale Trasporti necessario per sostenere il funzionamento del servizio di trasporto pubblico locale”.
“Non tagli, riprogrammazioni”
Non è tardata ad arrivare la risposta del vicesegretario federale della Lega Claudio Durigon. “Non sono tagli, ma una riprogrammazione di risorse per 1,2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027. Tali risorse infatti sono state riassegnate nel 2029 nel 2030 alla luce dell’andamento dei residui del capitolo di riferimento. Si tratta quindi di una rimodulazione che, a differenza di quanto afferma Tajani, consente di utilizzare le risorse e non di tagliarle”, spiega Durigon. “Bastava semplicemente che il vicepremier si informasse meglio in consiglio dei ministri per evitare imprecisioni simili che creano solo confusione tra i nostri cittadini”. E assicura: “Con la Lega al governo e grazie all’impegno del ministro Salvini sono stati fatti investimenti senza precedenti e sbloccati cantieri fondamentali per la mobilità della Capitale. Non ci saranno passi indietro, perché crediamo che la Metro C sia un’opera strategica su cui puntiamo come occasione di sviluppo e crescita della Capitale”.
Altri definanziamenti
Sempre nel capitolo relativo al ministero delle Infrastrutture spicca un definanziamento di 2 milioni per le Ciclovie urbane intermodali e di 13 milioni del fondo per la strategia della mobilità sostenibile. Restando sul fronte infrastrutturale, la manovra prevede un definanziamento di 80 milioni nel 2026 al contributo alla società Autostrada Tirrenica, di 10 milioni nel 2026 al contributo per la realizzazione dell’autostrada Cispadana, un milione in meno nel 2026 per gli interventi in Lombardia, Veneto, Trento e Bolzano per le Olimpiadi invernali 2026. Vengono ridotte di quasi 50 milioni nel 2027 le risorse per la Statale 106 Jonica e altri 50 milioni in meno nel 2027 alla Statale 4 Salaria.
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