Settimana corta in Lamborghini: più auto prodotte, meno malattie
- Postato il 6 agosto 2025
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- Di Virgilio.it
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Da quando nel 2023 Lamborghini ha deciso di introdurre la settimana lavorativa corta, qualcosa è cambiato. E non solo dentro la fabbrica di Sant’Agata Bolognese, ma anche nel dibattito pubblico italiano. Perché quando a sperimentare un nuovo modello di lavoro è una delle aziende più rinomate del mondo dei motori, l’effetto domino è inevitabile. Dal varo dei quattro giorni settimanali, i risultati parlano chiaro: più produttività, meno assenze e maggiore soddisfazione per i dipendenti. Una rivoluzione silenziosa che funziona.
Come funziona la settimana corta
L’idea non è nuova, ma applicata a una realtà come Lamborghini ha fatto parlare di sé. Dal 2023, la Casa italiana ha siglato un accordo con i sindacati per ridurre l’orario settimanale senza intaccare il salario. Per due settimane ogni tre, i giorni di lavoro diventano quattro invece che cinque, distribuiti su turni che permettono lo stesso di coprire tutta la settimana lavorativa. Ha coinvolto il 70% degli addetti alla produzione (circa 1.397 su 3.000 dipendenti totali) per un totale di un migliaio di dipendenti. Questo ha significato più tempo, meno stress e un miglior equilibrio tra lavoro e vita personale.
Contratto e stipendi
Uno dei punti centrali dell’accordo è che la riduzione dell’orario non ha comportato un taglio di stipendio. Anzi, la Casa del Toro ha deciso di investire in questa trasformazione anche dal punto di vista economico. Non si è trattato, quindi, di una compressione del monte ore a parità di retribuzione oraria, ma di una riforma strutturale vera e propria. Ai dipendenti viene infatti garantita una remunerazione del 40% superiore al contratto dei metalmeccanici, compresi elevati premi di produzione.
Come sottolinea Umberto Tossini, Responsabile Organizzazione e Risorse Umane, a fronte della settimana corta, la produzione Lamborghini ha registrato “più soddisfazione e produttività, meno infortuni e assenze per malattia. La settimana di quattro giorni sta portando buoni risultati in termini di quante vetture riusciamo a produrre sugli impianti. La scelta si è dimostrata azzeccata anche per la diminuzione delle assenze per malattia e infortuni. Oltre che per la soddisfazione delle persone. Inoltre, è più facile prevedere i riposi.” In altre parole, lavorando meno, si è lavorato meglio.
Formazione e smartworking
Le novità all’interno del gruppo non si sono fermate alla settimana corta. Lamborghini ha affiancato al nuovo orario un’importante spinta alla formazione continua e allo smartworking, laddove possibile. Gli impiegati amministrativi e tecnici, ad esempio, possono usufruire di 12 giorni al mese di lavoro da remoto. La formazione, invece, è diventata un pilastro fondamentale per preparare i dipendenti a nuove sfide. Tossini sottolinea come le competenze acquisite hanno una durata che varia dai due ai cinque anni, dopo di che si rivelano non più al passo con i tempi. Questo ha spinto Lamborghini a investire in aggiornamenti continui su temi fondamentali come le competenze digitali, sostenibilità, e tecnologie legate all’elettrificazione, che rappresentano il futuro del brand.
Anche in questo caso, il bilancio è positivo: più motivazione, più competenze, più innovazione. La settimana corta non è stata solo una questione di orari, ma una visione più ampia del lavoro, che guarda al futuro con concretezza e coraggio.