“Sempio vada in Procura perché stanno per arrestarlo. Deve dire che era a casa di Chiara Poggi, che Stasi ha fatto irruzione e l’ha uccisa”: il post dell’avvocato Taormina sul caso Garlasco

  • Postato il 27 ottobre 2025
  • Crime
  • Di Il Fatto Quotidiano
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“Vada in Procura e dica il vero, cioè che si è fatto un falso alibi perché non ne poteva più di stare sotto processo da innocente”. È questo il messaggio scritto dal noto avvocato romano Carlo Taormina, in un lungo post pubblicato su Facebook e indirizzato ad Andrea Sempio, il 37enne accusato dalla Procura di Pavia di aver ucciso Chiara Poggi, in “concorso con ignoti o con Stasi”. Il legale del foro capitolino, dunque, torna a parlare del caso Garlasco. E lo fa accusando la magistratura, che a suo avviso sarebbe pronta ad arrestare Sempio, e ricostruendo quello che lui stesso, forse provocatoriamente, definisce un “sogno lovatiano”, probabilmente in riferimento ad alcune suggestive ricostruzioni proposte in passato dall’ex difensore del 37enne, Massimo Lovati, a cui è stato di recente revocato il mandato.

“Qualcuno dica a Sempio di andare in Procura coi suoi ottimi avvocati a rendere interrogatorio. Stanno per arrestarlo perché questi magistrati stanno dentro al tunnel per le condotte investigative patologiche che hanno compiuto e stanno compiendo, annunciando colpi di teatro in continuazione rivelatisi ogni volta delle autentiche patacche”, esordisce Taormina. Secondo l’avvocato, quindi, questo presunto tentativo imminente di arresto non avverrebbe perché effettivamente necessario ai fini giudiziari, ma perché “ora non sanno più che fare – prosegue -. E per placare l’opinione pubblica e per coprire le loro anomale operazioni potrebbero, come spesso accade, tentare la strada dell’arresto, che è molto attesa dalla parte sanguinaria dell’opinione pubblica, e salvarsi anche da possibili responsabilità che a Nordio sono state già sollecitate”, sostiene dunque il legale.

Ancora una volta è l’ormai noto scontrino del parcheggio di Vigevano – che Sempio aveva consegnato agli inquirenti per supportare la versione secondo cui, il giorno dell’omicidio di Chiara, lui non si trovasse a Garlasco – ad essere messo sotto accusa: “Sempio vada in Procura e dica il vero e cioè che si è fatto un falso alibi perché non ne poteva più di stare sotto processo da innocente e non da assassino e che per la stessa ragione avrebbe corrotto Venditti o molto più plausibilmente ha dato i soldi agli avvocati che gli hanno fatto credere che li dovevano dare a Venditti”, aggiunge il legale.

Non è la prima volta che il tagliando presentato da Sempio viene messo in dubbio: era già stato Massimo Lovati a definirlo “un indizio” più che un “alibi”, mentre alcuni giorni fa un presunto “supertestimone”, di cui non si conosce né l’identità né l’attendibilità, avrebbe sostenuto che a Sempio quello scontrino sarebbe stato fornito e che non sarebbe stato il 37enne a ritirarlo il 13 agosto 2007, alimentando così ulteriormente i sospetti. Una versione che, però, Sempio ha negato con fermezza durante un’intervista a “Chi l’ha visto?”, in cui ha ribadito di essere stato lui a prendere il tagliando del parcheggio: “Lo scontrino l’ho preso io, questo non può essere messo in dubbio”, aveva riferito.

Diversa, invece, è la “ricostruzione” ipotizzata da Taormina, secondo cui Sempio si sarebbe trovato sul luogo del delitto, ma non sarebbe stato lui a commetterlo: “Ai magistrati dica che quella mattina stava a casa con Chiara, Stasi ha fatto irruzione perché sapeva del tradimento di Chiara e quindi, intenzionalmente, andò lì ed esplosero la rabbia e la gelosia che gli fecero assassinare Chiara davanti a Sempio o appena Sempio se ne uscì come vide entrare Stasi”, sostiene ancora Taormina, che quindi sembra ipotizzare una presunta relazione tra la 26enne e Sempio poi scoperta da Stasi che, per questo motivo, avrebbe ucciso Chiara. “Faccia presto, Sempio, perché altrimenti la prossima settimana non la finisce in libertà. A proposito, si tratta di un mio sogno lovatiano. O no?”, conclude infine l’avvocato.

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