“Non c’è nessun segreto su di me che Lovati potrebbe rivelare. La mia tranquillità? Mai sanguinare davanti agli squali”: Andrea Sempio parla a Quarto Grado

  • Postato il 25 ottobre 2025
  • Crime
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Andrea Sempio ha rilasciato una lunga intervista a Quarto Grado, programma di Rete4 condotto da Gianluigi Nuzzi e con Alessandra Viero. In prima battuta, Sempio è tornato sullo scontrino di Vigevano e in merito al testimone che avrebbe dichiarato di sapere per certo che lo scontrino non era suo, ha detto: “Sono curioso di vedere come lo documenterà perché è una cosa totalmente falsa. Non so chi sia questa persona, se esiste davvero lo vedremo. Sono notizie campate per aria“.

Quando gli si chiede se sia stato Lovati – ex avvocato dello stesso Sempio – ad avere preso lo scontrino, dice sicuro: “No, non c’è Lovati dietro tutto questo. L’avvocato Lovati, secondo me, non si presterebbe a questo tipo di gioco”. E sul possibile effetto boomerang dell’averlo revocato dopo 8 anni, con ‘in mano’ cosa che ora potrebbe usare contro di lui, Sempio va di nuovo dritto: “No. Uno, non c’è nessun segreto su di me che Lovati sa e che potrebbe rivelare. Seconda cosa: dalle apparizioni che ho visto dell’avvocato Lovati, lui comunque continua a difendermi, continua a riportare che secondo lui io non solo non sono stato, ma sono totalmente estraneo alla vicenda. Per l’avvocato Lovati ho sempre rispetto, stima e affetto, perché sono almeno dieci anni che andiamo avanti insieme. La cosa che mi è pesata di più, come ho detto, non è la parte legale del procedimento in corso, ma tutta la parte mediatica. Quello che ti fa andare fuori di testa, sono tutte le balle che vengono fuori e su cui sei costretto a difenderti. Ma se ti difendi, entri nel gioco; se non ti difendi perché non ti difendi. È quella la parte pesante”.

Quando i conduttori fanno notare a Sempio che ha “una tranquillita veramente quasi fuori dal normale”, lui ribatte: “Come si diceva in una canzone: mai sanguinare davanti agli squali. Quindi si cerca di apparire i più tranquilli possibile”. E ad Andrea Sempio viene anche fatto presente che “una delle consulenze, ancora sotto segreto, della difesa Stasi proporrebbe un’impronta 44, che è il tuo numero di scarpa, all’interno della villetta di Via Pascoli, dove è stata uccisa Chiara”, con lui che risponde così: “Mi sembra strano che in 8 anni di processi se quell’impronta fosse stata una 44 non avessero mai cavalcato la cosa prima dicendo ‘Non Alberto Stasi aveva o non aveva quella marca di scarpe, ma è una 44, lui ha il 42’. Perché questa cosa non è mai uscita prima ed esce adesso? Questa è la cosa che non mi torna. Come non mi torna appunto il discorso DNA, tutti d’accordo che non sia leggibile, adesso è leggibile”.

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Il Fatto Quotidiano

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