Sciopero generale, Cgil: «In duemila a Crotone»

  • Postato il 13 dicembre 2025
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Sciopero generale, Cgil: «In duemila a Crotone»

I dati sullo sciopero generale della Cgil sulla manifestazione a Crotone. La città scelta come simbolo della crisi industriale e delle carenze infrastrutturali


CROTONE – Circa 5 mila presenze con venti pullman giunti a Crotone da ogni parte della Calabria: questi i dati sullo sciopero generale regionali forniti dalla Cgil sulla manifestazione svoltasi ieri mattina, venerdì 12 dicembre.
Il lungo corteo, preceduto dai “Giganti” provenienti dal vibonese, ha avuto come punto di ritrovo e partenza il piazzale dello stadio “Ezio Scida”, snodandosi per le vie della città per approdare a piazza della Resistenza dove si sono svolti i comizi.

A CROTONE LA MANIFESTAZIONE PER LO SCIOPERO GENERALE

La location di Crotone per un’unica grande manifestazione regionale per dire no a una manovra del Governo Meloni che, secondo la Cgil, ignora lavoro, diritti e Mezzogiorno, non è stata casuale.
«Crotone è un simbolo dell’industria che c’era e che purtroppo negli anni è andata impoverendosi – ha detto il segretario generale Filctem Cgil, Marco Falcinelli -. Qui c’erano realtà importanti, aziende pubbliche e partecipate, e abbiamo assistito a un progressivo processo di deindustrializzazione. Per questo era importante ripartire da qui, in una fase in cui contestiamo alla manovra del governo proprio la totale assenza di scelte di politica industriale».

FALCINELLI, FILCTEM CGIL: «CROTONE SIMBOLO DELL’INDUSTRIA CHE C’ERA»

Ai giovani, «i più colpiti dalla precarietà» lancia un messaggio: «Ogni anno oltre 100 mila ragazzi sono costretti ad andare via dall’Italia per cercare un’occupazione. Qui trovano solo precarietà, mancanza di diritti e impossibilità di immaginare una vita».
Falcinelli non nasconde il problema della mancata unità sindacale: «È vero, i rapporti unitari vivono un momento di sofferenza. Ma noi stiamo scioperando su temi che erano dentro piattaforme unitarie: le ragioni della protesta sono le stesse, abbiamo solo scelto strumenti diversi.
Altri fanno conferenze e manifestazioni nei teatri, noi pensiamo che sciopero e piazza siano lo strumento più efficace per difendere quei contenuti».

SCIOPERO GENERALE E LA “NARRAZIONE EDULCORATA” DEL GOVERNO

Sullo sfondo, anche la «narrazione edulcorata» di una parte del sindacato e del governo: «Ci stanno raccontando un Paese che non esiste, dove va tutto bene e tutti vivono dignitosamente. Chi sta in mezzo alle persone sa che non è così».
Il segretario generale Cgil Calabria, Gianfranco Trotta ha spiegato che «abbiamo individuato in Crotone l’emblema di ciò che è la Calabria. È una città con potenzialità enormi, basta guardarsi intorno, ma è tagliata fuori: il diritto alla mobilità non è garantito, è difficile partire e arrivare, non è collegata con il resto d’Italia e d’Europa».

TROTTA, CGIL: «CROTONE EMBLEMA DELLA CALABRIA»

A questo si aggiunge «una deindustrializzazione selvaggia che ha lasciato ferite profonde, come il tema irrisolto delle bonifiche, e una qualità della vita che le classifiche nazionali collocano sistematicamente in fondo».
Trotta aggiunge: «Noi raccontiamo la Calabria reale. I bilanci Inps ci dicono che qui c’è gente che quando va bene guadagna 600 euro al mese e non arriva a fine mese, persone che hanno smesso di curarsi perché non possono permetterselo. Le nostre sedi sono piene di storie così. Ognuno si assume le proprie responsabilità: noi stiamo nei territori, oggi scioperiamo, siamo in mille piazze in Italia. Chi sciopera perde una parte del salario: non lo fa per un weekend lungo, ma perché ha esigenze vere e pretende rispetto».

CELEBRE, FILLEA CGIL: «SERVONO INFRASTRUTTURE, SANITÀ DEGNA E UNA 106 COMPLETATA»

Simone Celebre, segretario generale Fillea Cgil Calabria, ha portato al centro le priorità del mondo delle costruzioni: «Scioperiamo per dire ancora una volta al governo che questa è una manovra che non guarda ai più deboli e non guarda ai lavoratori. Abbiamo scelto Crotone perché qui, come in tutta la Calabria, servono infrastrutture vere, una sanità degna di questo nome e una Statale 106 finalmente completata. Non basta aprire i cantieri tra Crotone e Catanzaro: chiediamo che vengano finanziati anche i tratti da Crotone a Rossano e da Catanzaro a Reggio, perché la 106 continua a mietere vittime e la Calabria non può esserne privata».

«MANOVRA CHE DÀ RISPOSTE SUGLI INFORTUNI AL LAVORO»

E conclude: «Questa manovra non dà risposte nemmeno sugli infortuni sul lavoro. La patente a crediti non ha fatto diminuire i morti: mille vittime all’anno sono troppe, non solo nelle costruzioni ma in tutto il mondo del lavoro. Avevamo chiesto una procura speciale per occuparsi dei casi mortali e nemmeno su questo c’è stato un passo avanti. Anche per questo siamo in piazza».

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