Sanità, postazioni del 118 senza personale
- Postato il 19 settembre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Sanità, postazioni del 118 senza personale
Postazioni del 118, alla richiesta dell’Asp risponde un solo medico su 42. La Asp di Catanzaro ha lanciato le chiamate per le aree carenti. Solo a Chiaravalle un sanitario ha accettato. Ferrari (Smi): «Accordo integrativo fermo al 1997»
COSENZA – Le postazioni d’ambulanza “vuote” resteranno tali in provincia di Catanzaro. Tranne una, quella di Chiaravalle. L’unica dove si è fatto avanti un medico, il dottor Francesco Baldo. Le restanti quarantuno postazioni di emergenza territoriale, invece, continueranno a restare deserte. È l’ennesimo flop del sistema emergenza-urgenza calabrese sul fronte del personale.
POSTAZIONI 118 VUOTE IN PROVINCIA DI CATANZARO
Dopo il “concorsone” di qualche anno fa finito con una sostanziale stabilizzazione di personale già in servizio sulle ambulanze, vanno male anche le chiamate per le postazioni carenti. A Catanzaro, appunto, è arrivata solo una domanda su 42 postazioni scoperte in totale. L’ennesima doccia fredda per un sistema che continua ad accumulare ritardi (il dato 2023 sui tempi di risposta, anticipato pochi giorni fa dal Quotidiano, è in media di 24 minuti) mentre continuano a non essere disponibili i tempi medi di risposta delle ambulanze nelle Asp di Catanzaro e di Cosenza.
ENNESIMO FLOP DEL SISTEMA EMERGENZA – URGENZA CALABRESE
Sul caso è intervenuto il dottor Saverio Ferrari, delegato provinciale dello Smi a Catanzaro. Ferrari parte dal numero, dai posti vuoti messi a bando «anche se i posti vacanti sono almeno 48/50 in tutta l’Asp». Il problema è che tutti gli addetti ai lavori erano già pronti ad un risultato del genere «visto che anche le precedenti zone carenti nel corso degli ultimi anni sono sempre andate sostanzialmente deserte. La verità è che si bandiscono tali zone in tutte le Asp calabresi per dovere d’ufficio e magari per giustificarsi in caso di necessità in corso di possibili azioni legali di chi viene soccorso con notevole ritardo (ormai gli 8 minuti in area urbana ed i 20 in area extraurbana sono nella stragrande maggioranza un ricordo sbiadito dal tempo) o addirittura per niente per così poter dire “io ho pubblicato le zone carenti ma nessuno s’è presentato”».
POSTAZIONI 118 E PERSONALE, L’ACCUSA AD OCCHIUTO E MISERENDINO
L’accusa è a Roberto Occhiuto e il direttore generale di Azienda zero, Gandolfo Miserendino «i quali ignorano tranquillamente tale servizio ormai ridotto nella stragrande maggioranza dei casi ad un semplice trasporto di carne umana dal territorio al Ps più vicino. Fatto incontestabile, pura verità che comunque attende eventuale smentita anche da parte di qualche consigliere regionale male informato sui fatti che giornalmente accadono sul territorio calabrese e che magnifica i tempi di intervento e la gestione di tale servizio».
FERRARI: «ACCORDO INTEGRATIVO FERMO AL 1997»
Insomma, il problema starebbe nell’accordo integrativo regionale «fermo praticamente al 1997. Tale accordo scritto sicuramente male e mai corretto è stato interpretato diversamente dalle cinque Asp per cui in pochi anni si è avuta una diaspora di decine di medici che giustamente hanno pensato a tutelare innanzitutto la certezza del loro stipendio». La soluzione, dunque, è riscrivere l’accordo «con un riconoscimento economico e di carriera a chi tra i medici volesse eventualmente intraprendere questa carriera utilissima, direi indispensabile per il bene comune ed affascinante per chi la pratica».
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