Sanità, le pagelle delle strutture calabresi

  • Postato il 10 dicembre 2025
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Sanità, le pagelle delle strutture calabresi

Sanità. Strutture sanitarie in Calabria, solo tre eccellenze. I dati del Pne dell’Agenas, al top in Calabria solo privato accreditato


COSENZA – Qualcosa migliora, ma non abbastanza per raggiungere dati alti. Ieri Agenas ha presentato il programma nazionale esiti, una sorta di grande pagella di fine anno per le aziende sanitarie e ospedaliere di tutta Italia sulla base dei dati 2024. Un’analisi complessa, divisa per settori, che comunque non ha risparmiato la Calabria. Dodici strutture, infatti, sono state inserite nei cosiddetti percorsi di “audit” per livelli molto bassi di aderenza agli standard nazionali. Altre ancora si sono distinte per eccellenze in settori differenti. In mezzo c’è il dato della mobilità sanitaria, con casi allarmanti come la chirurgia pediatrica: sostanzialmente tutta espletata in altre regioni e strutture, principalmente il Bambino Gesù di Roma.

STRUTTURE SANITARIE – SU E GIÙ

C’è un miglioramento complessivo su scala nazionale, ma alcune percentuali in Calabria sono drammatiche. La mortalità a 30 giorni per infarto, infatti, si muove tra l’eccellenza del Mater Domini di Catanzaro (0,9%) al drammatico 19,56% dell’ospedale San Giovanni di Dio di Crotone, il 15,81% del Tirrenia hospital di Belvedere Marittimo e il 14,9% dello Jazzolino di Vibo, tre tra le strutture peggiori d’Italia nella categoria. Il Pugliese di Catanzaro invece ha uno dei dati peggiori per mortalità da Ictus a 30 giorni. Sempre l’ospedale di Crotone è uno di quelli con la percentuale più bassa di parti cesarei, dato giudicato in maniera molto positiva. Sull’oncologia, invece, è solo e soltanto il centro nord a “vincere” la sfida degli interventi. Indicazione chiara su dove si muove anche la necessità di cura dei cittadini calabresi.

IL DATO DELLE STRUTTURE CALABRESI

I problemi ci sono. Diverse strutture sono fuori standard. Per questo Agenas ha avviato percorsi di riallineamento. L’ospedale Ferrari di Castrovillari ha dati alti di episiotomie nei parti e una mortalità alta a 30 giorni per insufficienze renali croniche. Il presidio Pugliese di Catanzaro è segnalato per alta mortalità a 30 giorni dopo interventi di craniotomia per tumore cerebrale, una bassa percentuale di parti naturali in donne con taglio cesareo pregresso e mortalità a 30 giorni nei casi di sostituzione di valvole cardiache.

Anche l’ospedale di Corigliano ha dati fuori standard sui parti naturali in donne con tagli cesarei pregressi, cosa segnalata anche per l’ex Sacro cuore di Cosenza del gruppo iGreco, oggi con reparto definitivamente chiuso per riconversione in Urologia. L’ospedale di Cosenza ha numeri alti sulla mortalità a 30 giorni sugli interventi per tumore al polmone e una bassa percentuale di parti naturali con pregresso taglio cesareo. Aspetto, quest’ultimo, condiviso anche con l’ospedale di Lamezia e quello di Locri. Quest’ultimo risulta fuori standard anche per Broncopneumopatia cronica ostruttiva riacutizzata e mortalità a 30 giorni.

Problemi a Polistena per numero di episiotomie nei parti vaginali. Il Riuniti di Reggio oltre l’aspetto legato a gravidanza e parto ha percentuali fuori standard anche sulla mortalità a 30 giorni per ictus ischemico.

L’ospedale di Soverato invece non interviene velocemente nelle fratture del collo del femore, con basse percentuali di intervento entro 48 ore dall’accesso alla struttura. Infine, lo Jazzolino di Vibo: broncopneumopatia cronica ostruttiva con mortalità fuori standard, bassa proporzione di ricoveri sotto i 3 giorni per una colecistectomia laparoscopica e variabile alta di mortalità a 30 giorni per infarto miocardico acuto.

SANITÀ, STRUTTURE SANITARIE – LE ECCELLENZE

Nessuna struttura calabrese risulta tra le eccellenze in tutte le aree. O meglio, nessuna struttura pubblica. Secondo i dati dell’Agenas tra le migliori d’Italia in ambito osteomuscolare ci sono l’Istituto ortopedico di Reggio Calabria, la Casa di cura Scarnati di Cosenza e Villa del Sole di Catanzaro. In generale quelle che migliorano sono la Madonnina di Cosenza, la casa di cura Cascini, l’unico ospedale pubblico ovvero il San Giovanni di Dio di Crotone e, infine, il Policlinico Madonna della Consolazione.

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