Polimedica Melfi, Maglione scrive a Bardi e Latronico

  • Postato il 12 dicembre 2025
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Polimedica Melfi, Maglione scrive a Bardi e Latronico

Polimedica Melfi, Maglione scrive a Bardi e Latronico: «Serve un confronto: Scongiurare licenziamenti e rinunce alle cure». La richiesta è contenuta anche in una petizione di dipendenti.


Vicenda Polimedica: il sindaco di Melfi, Giuseppe Maglione, ha scritto al presidente Bardi e all’assessore alla salute Cosimo Latronico  per invitare la Regione ad attivare «nel più breve tempo possibile» un confronto «sereno e approfondito che possa scongiurare l’aumento delle rinunce alle cure e dei costi per le famiglie nonché i licenziamenti dei lavoratori. Inutile ma doveroso sottolineare che la nostra area è attraversata da una situazione di crisi economica che non consente il benché minimo aggravamento vieppiù se questo dovesse consistere nella compromissione del diritto alle cure nel servizio sanitario regionale».

LA RICHIESTA DI UN TAVOLO IMMEDIATO CON TUTTE LE PARTI

Il sindaco Maglione nei giorni scorsi ha incontrato la delegazione dei dipendenti e dei medici che operano in Polimedica, «che hanno illustrato la petizione con la quale si chiede di promuovere un tavolo immediato composto da Regione, ASP, Comune di Melfi, Conferenza dei Sindaci, Sindacato UIL FPL, delegazione dei medici e dei lavoratori, rappresentanza dei pazienti e dalla dirigenza di Polimedica».

Il primo cittadino ha ricordato che da alcuni mesi il territorio del Vulture Alto Bradano è stato investito dalla sospensione delle attività che Polimedica srl svolge in qualità di convenzionato con il sistema sanitario nazionale e che «le ragioni della sospensione risiedono negli atti che sono stati adottati dalla Regione a partire dell’agosto scorso, in particolare nella DGR n.473/2025 che ha ridisegnato i budget per l’anno in corso sulla base di criteri storici risalenti al 2014 e non sui fabbisogni sanitari reali, destinando a questi ultimi appena il 6% del totale».

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Nella petizione si invita ad agire subito perché «da mesi Polimedica non può più erogare prestazioni con il servizio sanitario nazionale in modo regolare: le attese si allungano, aumentano le rinunce alle cure e i costi per le famiglie ; i lavoratori vivono incertezza; il territorio si svuota di servizi, trasformando un’emergenza sanitaria in una ferita sociale ed economica difficilmente sanabile». Per i proponenti inoltre «le richieste di confronto pubblico e formale con l’assessore alla salute sono rimaste senza risposta, mentre crescono tentativi di delegittimazione a mezzo stampa».

Gli annunci pubblici e le parole «non si sono tradotti in fatti concreti per riaprire davvero le agende CUP e garantire cure immediate. Nel frattempo, la sofferenza dei più deboli è stata coperta da comunicati e convegni. Le persone non possono attendere i tempi della burocrazia». Di qui, la richiesta di promuovere e sollecitare l’istituzione di un tavolo.

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Se il confronto non dovesse partire «entro 15 giorni» l’idea è di consegnare una informativa al Prefetto sul rischio di interruzione o limitazione dei servizi essenziali, la segnalazioni agli organismi di vigilanza competenti, il coinvolgimento della delegazione parlamentare lucana e la comunicazione pubblica alla cittadinanza sulla mancata attivazione del tavolo e sulle conseguenze concrete per la comunità. «Qui – si legge nel testo della petizione – non è in gioco un dettaglio amministrativo: è in gioco la salute di un intero territorio. Ogni giorno senza soluzioni significa cure rinviate, diagnosi tardive, famiglie in difficoltà. Non è una questione di parte: riguarda tutti».

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