Salerno, boss gestiva racket dal carcere con cellulare: 4 arresti

  • Postato il 4 luglio 2025
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Salerno, boss gestiva racket dal carcere con cellulare: 4 arresti

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Salerno, Il presunto boss Zullo dirigeva racket dal carcere via cellulare. Quattro arresti per usura ed estorsione mafiosa, colpite vittime e spaccio.


La Polizia di Stato ha sgominato una rete criminale che, incredibilmente, operava sotto la direzione di un boss detenuto. Sono quattro gli arresti notificati oggi, 4 luglio 2025, dalla Squadra Mobile, al termine di indagini coordinate dalla Procura retta dal procuratore Giuseppe Borrelli. Le accuse per gli indagati sono gravi: usura ed estorsione in concorso, aggravate dalle modalità mafiose. Al centro di questa operazione c’è Vincenzo Zullo, conosciuto come “o’ cavallar”, ritenuto un elemento di spicco dell’omonimo clan di camorra di Cava de’ Tirreni, in provincia di Salerno. Nonostante fosse dietro le sbarre, Zullo riusciva a gestire gli affari illeciti del clan utilizzando un telefono cellulare, impartendo ordini precisi ai suoi complici che operavano all’esterno e che si occupavano anche di trasferirgli il denaro proveniente dalle attività illecite.

Oltre a Zullo, già in carcere, le altre tre persone raggiunte dalle misure cautelari sono Michele Memoli (anch’egli già detenuto), Gerardo Bartiromo e Vincenzo Pellegrino. Secondo gli inquirenti, il gruppo avrebbe imposto estorsioni a un commerciante, legato a un prestito concesso a tassi usurari diversi anni fa. Ma non solo: tra le vittime figurano anche i gestori di una piazza di spaccio situata nella frazione Santa Lucia di Cava de’ Tirreni. Questo dimostra la duplice natura delle attività criminali del clan, che spaziava dall’usura “tradizionale” al controllo di attività illecite legate allo spaccio di droga.

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