Ndrangheta nel Vibonese: la DDA chiede 19 condanne

  • Postato il 30 giugno 2025
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Ndrangheta nel Vibonese: la DDA chiede 19 condanne

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Requisitoria-fiume a Vibo Valentia: pene fino a 22 anni per gli imputati del clan di ‘ndrangheta vibonese dei Bonavota. Società offshore, ville e truffe milionarie al centro dell’inchiesta Rinascita 3


UNA intricata rete di società di comodo, fondi neri, truffe internazionali e investimenti milionari. È lo scenario emerso nel corso del processo Assocompari – terzo filone dell’inchiesta Rinascita Scott – che si sta celebrando davanti al Tribunale collegiale di Vibo Valentia. Dopo quasi dodici ore di requisitoria, i pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, Annamaria Frustaci e Irene Crea, hanno invocato 19 condanne e una sola assoluzione. Le pene richieste arrivano fino a 22 anni di reclusione.

Al centro del procedimento, la presunta “cupola” economico-finanziaria della cosca Bonavota di Sant’Onofrio (VV), ritenuta capace di ripulire e reinvestire capitali illeciti in Italia e all’estero, grazie a una ramificata rete di società fittizie registrate in Ungheria, Cipro e Italia.

‘NDRANGHETA NEL VIBONESE, LE RICHIESTE DI CONDANNA

Secondo l’accusa, dietro lo schermo di prestanome e società offshore si celava un sistema altamente strutturato di riciclaggio internazionale. Ecco l’elenco degli imputati per cui la DDA ha avanzato richiesta di condanna:

  1. Giovanni Barone (56 anni, Roma): 22 anni
  2. Basilio Caparrotta (63 anni, Sant’Onofrio): 16 anni
  3. Basilio Caparrotta (54 anni, Sant’Onofrio): 16 anni
  4. Gerardo Caparrotta (56 anni, Sant’Onofrio): 16 anni
  5. Saverio Boragina (73 anni, Vibo): 9 anni
  6. Gaetano Loschiavo (36 anni, Vibo): 9 anni
  7. Antonella Silvia Serrao (61 anni, Pizzo): 6 anni
  8. Francesco Caridà (56 anni, Pizzo): 3 anni e 6 mesi
  9. Danilo Fiumara (54 anni, Francavilla Angitola): 3 anni
  10. Loris Junior Aracri (35 anni, Vibo): 3 anni
  11. Raffaele Arone (50 anni, Carmagnola): 2 anni e 8 mesi
  12. Luigi Fortuna, detto “Mastro Gino” (59 anni, Vibo): 2 anni e 8 mesi
  13. Francesco Santaguida (47 anni, Vibo): 2 anni e 8 mesi
  14. Michele Vitale (46 anni, Chieri): 2 anni e 8 mesi
  15. Domenico “Salvatore” Cicchello (45 anni, Varedo): 2 anni e 8 mesi
  16. Anna Maria Durante (49 anni, Vibo): 2 anni e 6 mesi
  17. Fabrizio Solimeno (35 anni, Torino): 2 anni
  18. Sona Vesholi (32 anni, Torino): 2 anni
  19. Gianluigi Cecchi (53 anni, Milano): 1 anno e 8 mesi

Per Marilena Ventrici (35 anni, Pizzo), è stata chiesta l’assoluzione.

La rete criminale anche fuori dal vibonese del clan di ‘ndrangheta Bonavota

L’indagine Rinascita 3 – Assocompari, coordinata dalla DDA di Catanzaro all’epoca guidata da Nicola Gratteri, ha ricostruito un presunto sistema mafioso che sfruttava strumenti di alta finanza per riciclare proventi derivanti da estorsioni, traffico di droga, frodi fiscali e truffe internazionali.

In particolare, Giovanni Barone viene descritto come figura chiave nella costituzione e nella gestione di società estere create per occultare flussi finanziari illeciti. Tra gli episodi più gravi emersi in aula, una truffa da oltre un milione di euro ai danni di investitori dell’Oman, raggirati con la promessa di una partecipazione in un affare immobiliare a Budapest attraverso una società ungherese rivelatasi una “scatola vuota”.

Le accuse mosse agli imputati includono associazione mafiosa, riciclaggio aggravato dal metodo mafioso, truffa internazionale, frode fiscale e trasferimento fraudolento di valori.

Collaboratori di giustizia e prove documentali

A supporto dell’impianto accusatorio, le dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia che hanno contribuito a delineare il profilo internazionale del clan Bonavota, attivo ben oltre i confini della Calabria. Le operazioni di polizia giudiziaria sono state condotte dal ROS dei Carabinieri e dalla Guardia di Finanza, che hanno sequestrato ingenti quantità di documentazione contabile, immobili, barche e quote societarie.

Parti civili e difesa

Numerose le istituzioni che si sono costituite parte civile, tra cui Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero delle Finanze, Regione Calabria, Provincia di Vibo Valentia e Comune di Sant’Onofrio. A difendere gli imputati, un collegio di avvocati di primo piano: Diego Brancia, Sergio Rotundo, Tiziana Barillaro, Michelangelo Miceli, Leopoldo Marchese, Nazzareno Latassa, Marcello Scarmato, Marco Rigamonti, Giuseppe Barbuto, Salvatore Pronestì, Bruno Ganino, Vincenzo Gennaro e Giosuè Monardo. La sentenza è attesa nei prossimi mesi.

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