Rinasce il Teatro Arciliuto: ecco una delle realtà artistiche più interessanti di Roma
- Postato il 20 giugno 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Vi avevo già parlato nei mesi precedenti della rinascita del Teatro Arciliuto, ora ribattezzato semplicemente Arciliuto (Piazza di Montevecchio, 5, dietro Piazza Navona). Un luogo dalla bellezza straordinaria, serio candidato, anche grazie alla nuova gestione, al titolo di locale più “cool” di Roma, che sorge nel cuore storico di Roma, tra Piazza Navona, Via dei Coronari e il Chiostro del Bramante.
Inaugurato nel 1967 per volontà del poeta, cantastorie e musicista Enzo Samaritani, l’Arciliuto è da allora un punto di riferimento per la poesia in musica, il teatro di nicchia e il jazz raffinato.
Da alcuni mesi, è “rinato” come Arciliuto 1967, con direzione artistica di Sara Della Porta in collaborazione con Terrance Caviness e Giorgio Monoscalco, Valentina Gerardi curatrice degli eventi artistici e letterari, Gabriele Geri come coordinatore manageriale. Si tratta dell’ultima reincarnazione di un luogo degno de Il Segno del Comando (il bellissimo sceneggiato esoterico fu girato proprio nei vicoli circostanti): il locale sorge di fatto nel cinquecentesco Palazzo Chiovenda (prima casa romana di Raffaello Sanzio), a sua volta costruito su una villa romana del II secolo, in una vertiginosa stratificazione architettonica che è uno dei grandi segreti simbolici della Città Eterna.
L’edificio rinascimentale fu costruito su progetto attribuito a Baldassarre Peruzzi, allievo di Raffaello. Peruzzi fu anche scenografo teatrale: uno dei primi a creare quinte prospettiche dipinte. Il suo lavoro sulla prospettiva illusionistica (come nella Sala delle Prospettive di Villa Farnesina) ha influenzato secoli di teatro e di ambientazioni visive.
Questa vocazione teatrale si riflette idealmente nell’Arciliuto, che, pur moderno, respira l’eredità visiva e architettonica di Peruzzi. Due sale suggestive – il Salotto Musicale al piano terra, con divani e atmosfera lounge, e la più raccolta Sala Teatro – ospitano spettacoli che fondono musica, parola e gusto (anche la proposta culinaria di Mattia Bartolini è degna della ricercatezza del luogo). Come dichiarato programmaticamente, la gestione, targata Blaqsheep, ha proposto un ventaglio di eventi jazz nel senso più ampio e nobile del termine: dunque, non solo nei limiti canonici del genere, ma declinando la definizione nell’accezione più trasversale della contaminazione, dell’improvvisazione, del dialogo artistico, dell’interplay.
Nei mesi scorsi all’Arciliuto sono state presentate anche serate, di successo, di musica elettronica (alcune a cura di Tiger & Woods), funk (N’Afta Collective), omaggi ai grandi del rock (ad esempio a Syd Barrett), serate cantautorali (“Per chi suona la campana”), gli Swing Tuesdays, le BlaqJam (le improvvisazioni collettive del lunedì sera), laboratori teatrali (a cura di Barbara Begala), DJ Live (Andrea J).
Ieri sera, giovedì 19 giugno, c’è stata una bellissima serata swing con strumenti d’epoca, dedicata al sassofonista Frank Trumbauer, con la Crazy Little Quilt Little Orchestra.
Venerdì 20 giugno sarà il turno dell’Edoardo Liberati Synthetics Trio, progetto che sta segnando una nuova frontiera nel jazz contemporaneo italiano (Composto da: Edoardo Liberati – chitarra elettrica e acustica, compositore e band‑leader; Dario Piccioni – contrabbasso; Riccardo Marchese – batteria), ispirato a riferimenti come John Scofield, Julian Lage, Pat Metheny, George Benson e Brad Mehldau; il loro album Turning Point (Wow Records) presenta nove tracce tra cui sette originali e due omaggi – una versione di “Porcelain” dei Red Hot Chili Peppers e lo standard “Stardust” di Hoagy Carmichael.
Sabato 21 giugno è invece il turno del duo Allegretti-Alesini: Nicola Alesini è un veterano del jazz contemporaneo, attivo nel panorama internazionale con oltre 30 dischi all’attivo, esplorando ibridazioni tra elettronica, jazz, e suoni mediterranei. Ha collaborato con nomi quali David Sylvian e J.H. Roedelius; Theo Allegretti è pianista, compositore e improvvisatore, noto per il suo espressionismo spirituale e le contaminazioni tra jazz, reading poetici e performance multimediali. Ha studiato con Gaslini, Pieranunzi e Lenoci, e ha pubblicato album come In Search of Light nel 2022. Il duo ha preso forma nel 2021, quando Alesini ha partecipato all’album di Allegretti In Search of Light, consolidando un’alchimia stilistica che li ha portati a esibirsi insieme.
Vi invito a seguire la pagina Instagram dell’Arciliuto per essere costantemente aggiornati su una delle realtà artistiche più interessanti di Roma.
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