Riconoscimento stato di Palestina, polemica a Finale Ligure: approvata mozione, ma l’assessore Luzi abbandona l’aula
- Postato il 30 settembre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Nel Consiglio comunale di Finale Ligure è stata approvata la mozione per il riconoscimento dello stato di Palestina.
“La discussione è stata impervia perché la maggioranza ha chiesto di modificare il testo originario subordinando il riconoscimento dello stato di Palestina al rilascio degli ostaggi e al fatto che Hamas non faccia parte del governo. In altre parole, volevano riproporre la proposta della premier” afferma la consigliere comunale di minoranza Simona Simonetti.
“Mi sono rifiutata perché si trattava di due precondizioni contraddittorie. Non è ragionevole non voler riconoscere Hamas e vincolare il riconoscimento dello stato di Palestina al fatto che Hamas rilascia gli ostaggi. Non è necessario chiedere l’esclusione di Hamas, in quanto il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Abu Mazen, ha dichiarato all’assemblea delle nazioni unite che Hamas non farà parte del governo della Palestina”.
“La maggioranza è rimasta in riunione a lungo e ha proposto di astenersi sulla mozione presentato e di approvare poi una mozione loro. A quel punto i consiglieri che avevano dichiarato il voto favorevole alla mozione erano, oltre a Simona Simonetti (firmataria), Francesco Montanaro, Pino Testa e Luca Battaglieri”.
Una ulteriore mediazione ha proposto di modificare la mozione deliberando tre azioni non subordinate: la richiesta di riconoscere lo stato di Palestina, la richiesta di liberare gli ostaggi e la richiesta di non riconoscere Hamas. L’assessore Umberto Luzi ha dichiarato che così non era disposto a votarla e ha abbandonato l’aula. La mozione è poi passata all’unanimità.
“L’unanimità è il cuore del significato politico di questa mozione. Attesta come la necessità di riconoscere il diritto all’esistenza del popolo palestinese e quindi il loro diritto ad essere dello Stato sia un sentimento diffuso e trasversale.
Io faccio parte di quella generazione che studiando sui libri di storia il genocidio degli ebrei da parte della Germania nazista si è chiesto come hanno potuto non fare niente quelli che sapevano.
“Oggi questa generazione sa cosa succede in Palestina, e non può girarsi dall’altra parte. Non possiamo ignorare che il popolo palestinese per continuare ad esistere ha bisogno che tutti noi lo gridiamo a gran voce” conclude Simonetti.