Renault Emblème, elettrico o idrogeno per lei pari sono. Ecco la concept che si “sdoppia” – FOTO

  • Postato il 16 aprile 2025
  • Eco Mobilità
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Più di un’automobile, una testimonianza: Embléme, appunto. Ossia, il progetto di Renault che ha come obiettivo “ottenere la massima decarbonizzazione progettando un’auto attrattiva, efficiente, adatta alle famiglie, spaziosa, confortevole, high-tech e versatile”, per dirla con Fabrice Cambolive, Ceo di Renault.

Ha le forme di un Suv, anche se la Losanga parla di una station wagon (l’altezza complessiva è di 1,52 metri), e si muove spinta da un’unità elettrica priva di terre rare a rotore avvolto da 217 Cv, alimentata da una batteria al Nichel Manganese Cobalto da 40 kWh e da un sistema a celle a combustibile da 30 kW a idrogeno (2,8 kg imbarcabili nel serbatoio piazzato sotto il cofano anteriore).

La Embléme è stata sviluppata dalla Ampere per conto di Renault, che la controlla, e “dalla culla alla tomba” ha emissioni di CO2 di sole 5 tonnellate, un quinto rispetto alle 25 della Megane E-Tech Electric, che già ha un impatto due volte inferiore a modelli equivalenti alimentati da combustibili fossili. Per abbattere l’impronta carbonica (“il 90% di gas a effetto serra in meno rispetto ai modelli di riferimento del 2019”, spiega il costruttore) Renault ha lavorato su ogni aspetto: dall’approvvigionamento di materie prime e componenti alla produzione intervenendo sullo stabilimento, dall’utilizzo del veicolo alla riciclabilità, dall’efficienza energetica all’impiego di energie rinnovabili valorizzando l’economia circolare.

La Losanga cita numerose aziende che hanno contribuito a limare le emissioni, ciascuna con componenti o tecnologie che hanno affinato l’aerodinamica (l’auto è lunga 4,8 metri e ha un passo di 2,9 con 556 litri di spazio per i bagagli al posteriore e altri 74 all’anteriore) con un Cx di 0,25 e ridotto il peso fino a 1.800 chilogrammi. I nomi snocciolati da Renault sono Akwel, Autoneum, ArcelorMiNal, CEA (Commissariat à l’énergie atomique), Constellium, Dicastal, Forvia/ Hella, Michelin, Opmobility, STMicroelectronics, Valeo e Verkor.

Ci sono eco-design, acciai ad alta resistenza, interni (Forvia propone rivestimenti di portiere e consolle centrale con pelle a base di fibre di ananas) e pneumatici. Solo per questi ultimi, Michelin promette una Slimline con una resistenza al rotolamento di 4,5 kg/T, senza compromessi sulle prestazioni, contro i 5,5 kg/T delle gomme classiche: “In base all’analisi del ciclo di vita, quest’innovazione migliorerà la durata del veicolo del 55% e ridurrà la carbon footprint degli pneumatici di oltre il 40% entro il 2035”.

Renault anticipa infine che la doppia alimentazione assicura un’autonomia fino a 1.000 chilometri “in un tempo equivalente a quello dei veicoli termici”, inclusi cioè i due rifornimenti di idrogeno da 5 minuti, ognuno da 350 chilometri di percorrenza. Tra le molteplici informazioni fornite dal costruttore ne manca una: se e quando la Embléme arriverà affettivamente sul mercato.

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Il Fatto Quotidiano

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