Regionali Calabria, dramma lettura e disastro sanità: primo confronto Occhiuto-Tridico

  • Postato il 21 settembre 2025
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Regionali Calabria, dramma lettura e disastro sanità: primo confronto Occhiuto-Tridico

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Oltre gli slogan, confronto tra Occhiuto e Tridico sui programmi allo Sciabaca Festival. L’uscente propone una Consulta e un film su Alvaro, lo sfidante 3mila operatori a supporto dei Comuni


«ALLA politica il tiki-taka non piace» scherza il giornalista del Corsera Francesco Verderami, spiegando che sì, qualche entrata a gamba tesa ci può stare, nel gioco della politica elettorale. Una battuta, quella del moderatore, per smorzare l’unico momento di frizione del primo (e atteso) confronto tra i candidati presidente Occhiuto e Tridico.

L’occasione è stata lo Sciabaca Festival organizzato da Rubbettino a Soveria Mannelli e che – finalmente – ha permesso alla campagna elettorale di andare oltre slogan, reel e botta e risposta, per parlare di programmi.

A far da punto di partenza di un dibattito che è partito dalla cultura e si è chiuso sul tema dei temi – la sanità – i drammatici dati sui tassi di lettura in Calabria. «Il 42% dei calabresi – dice Florindo Rubbettino in apertura – non apre un libro in un anno». E se negli ultimi quattro anni i bandi regionali «pubblicati con regolarità» hanno permesso di rafforzare il patrimonio delle biblioteche, la carenza infrastrutturale resta e coinvolge anche l’assenza del privato. «Il 90% dei comuni calabresi, il 52% della popolazione, non ha una libreria» ricorda Rubbettino. Alla politica regionale, dunque, si guarda, per provare a sanare il gap.

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LA PROPOSTA DI TRIDICO

Il candidato del campo largo suggerisce di superare la logica dei bandi. Cita il compianto Nuccio Ordine («su tutto è legittimo fare profitto e competizione, tranne cultura e conoscenza») per chiarire il suo punto di vista: con la logica della competitività non si raggiungono i territori più difficili, lì dove mancano le competenze per partecipare a bandi con progetti vincenti. Le aree più deboli e marginali, dice, ne restano escluse. «Certo, sulla cultura si può anche fare impresa e business – chiarisce – ma dopo che è diffusa. Non puoi partire selezionando i più bravi e lasciando gli altri indietro».

La sua proposta, quindi, prevede investimenti diretti per i Comuni. In aggiunta a questo l’introduzione di una nuova figura, l’operatore culturale, «che faccia da supporto e promuova cultura». Il programma di Tridico e del centrosinistra prevede 3mila operatori per un investimento annuo complessivo di 100 milioni.

LA PROPOSTA DI OCCHIUTO

Il presidente uscente, ricandidato alla guida del centrodestra, inizia dal consuntivo di questi 4 anni. Ricorda i 6 milioni di euro destinati a 80 biblioteche, i 4,6 milioni che hanno sostenuto 87 biblioteche nei piccoli comuni, il milione e 200mila euro per iniziative di sostegno alla lettura, che ha finanziato 17 progetti, i 6 milioni per i parchi letterari, i 4,5 milioni destinati alla realizzazione di un museo a Papasidero che possa valorizzare gli importanti reperti paleolitici della grotta del Romito.

In tutto, tra programmi Fsc e comunitari, l’investimento in cultura – dice – supera i 100 milioni e i bandi – precisa – sono necessari per assegnare finanziamenti. Rientra tra le iniziative anche la convenzione con la Rai, che Occhiuto cita non tanto per il Capodanno («quella è la cosa minore»), ma per le 50 produzioni realizzate ogni anno per raccontare le eccellenze calabresi. Tra queste cita il documentario su Saverio Strati «che ha avuto anche un bel successo».

In tema di audiovisivo, racconta anche di aver ragionato con Vito Teti («lo cito, ma non per tirarlo dalla giacchetta, non lo farei mai») di un film su Corrado Alvaro.
Se sarà rieletto, conclude, spera di realizzare una Consulta della Cultura, che afferisca alle università e che partecipi alle scelte sulla destinazione degli investimenti.

LE SCINTILLE

«Lo sai dov’è la grotta del Romito? Non lo sai. È a Papasidero. Ma tanti non lo sanno, non era per strumentalizzare» dice Occhiuto a un certo punto. La sala rumoreggia e quando la parola passa a Tridico, il professore replica così: «È la solita battuta che fa, per dire che da trent’anni manco dalla Calabria, ma mentre lui faceva il consigliere regionale, io giravo il mondo per fare ricerca e insegnare». Occhiuto, che quest’argomentazione l’aveva già sentita sui social, gli ribatte «sempre con questa spocchia…». Dura pochi minuti, Verderami riporta la sala al tema del confronto. E Occhiuto più avanti precisa: «Io e Pasquale ci conosciamo da anni, mi spiace per i toni accesi, ma in campagna elettorale ci sta. Gli chiedo scusa se si è sentito attaccato».

LO SCONTRO SULLA SANITÀ

Qui il confronto è più teso, ma i toni restano pacati. Tridico non ci gira intorno, parla di un «disastro completo e consolidato», di troppe morti, di ambulanze che viaggiano senza medico (cita il caso di un 55enne di Mandatoriccio, residente in Germania, tornato per le vacanze e morto d’infarto), di uno scatto di reni «necessario» ma che è mancato. «I calabresi si aspettavano di più» chiosa.

Occhiuto non nega che la sanità non funzioni, rivendica però le sue scelte. «Se non avessi assunto 5mila unità, a fronte di 2.500 pensionamenti, e non avessi portato i medici cubani, per la situazione che mi hanno lasciato i commissari di Conte, io avrei dovuto chiudere tutti gli ospedali» replica. Delle proposte del competitor dice che non sono realizzabili «finché ci sono le camicie di forza del commissariamento e del piano di rientro». In questi quattro anni «ho creato le condizioni per liberarcene – aggiunge –. Oggi sono nella condizione di avviare la vera riforma sanitaria».

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