Rainer Malkowski, il realismo degli accadimenti (Traduzione di Gino Chiellino)
- Postato il 4 luglio 2025
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Rainer Malkowski (Berlino 1939 – Brannenburg am Inn/Baviera 2003) è stato un poeta di assidua creatività intorno al quale si è formata subito una comunità di lettori, che l’ha seguito con costanza e interesse di raccolta in raccolta. Di fronte alle varie possibilità di appartenenza, è singolare il fatto che Rainer Malkowski abbia deciso di non fare parte di nessuno dei movimenti, gruppi o progetti, che hanno determinato il complesso sviluppo della letteratura in lingua tedesca dal primo dopoguerra e per tutta la seconda metà del Novecento. D’altra parte, la figura del letterato che definisce la sua appartenenza al mondo letterario del suo tempo attraverso le opere e lontano da movimenti, gruppi, circoli o accademie è una costante della letteratura in lingua tedesca.
Fra i temi più frequenti della poesia di Rainer Malkowski c’è la stessa lingua tedesca. E non potrebbe essere diversamente, visto che per lui la lingua è lo strumento attraverso il quale il poeta percepisce gli accadimenti delle cose, tra le persone o nella natura, e li trasforma in elementi costituenti dell’esistenza del suo io lirico, come annota egli stesso in Nicht ganz verloren der Tag, una delle ultime poesie, quasi a conclusione del suo ciclo creativo. Un altro tema sostanziale, presente in tutte le sue raccolte, è il rapporto tra una donna e un uomo che hanno deciso di condividere la vita. Molte delle poesie di Rainer Malkowski sono incentrate su stati d’animo, intuizioni, proiezioni, esperienze a due, processi di conoscenza.
Già dal percorso esistenziale del poeta si intuisce quanto i paesaggi urbani e quelli naturali siano stati decisivi per la sua quotidianità e per la sua creatività. Ed è proprio alle prese con i paesaggi fatti di tempo – sia come giorno e notte, sia come successione di stagioni e persone che vi agiscono dentro – che nasce la parte più intensa della poesia di Rainer Malkowski.
Un realismo degli accadimenti, lontano dalle grandi utopie e rivoluzioni perseguite dagli altri movimenti letterari, che certamente avranno costituito per lui uno stimolo, anche se non gli fu facile conviverne i tempi.
G. C.
***
Nicht ganz verloren der Tag
Nicht ganz verloren der Tag,
an dem du ein Wort findest,
nach dem du lange gesucht hast.
An dem du die Amsel hörst,
als wäre es das erste Mal,
ein Zusammenhang deutlich wird.
*
Non del tutto perso il giorno
Non del tutto perso il giorno,
nel quale trovi una parola
dopo averla cercata a lungo.
Nel quale senti i merli
come se fosse la prima volta,
si chiarisce un rapporto.
***
Mit deinen Augen 23
Einmal war ich dir nah.
Ich durchwuchs dein Fleisch.
Ich legte meine Lider
genau unter deine.
Zusammen schlugen wir die Augen auf
und ich sah:
drei Schritte weiter ein Korbstuhl,
darin ein Mann,
der Zeitung las.
*
Con i tuoi occhi
Una volta ti sono stato vicino.
Frammisto alla tua carne.
Ho posato le mie ciglia
esattamente sotto le tue.
Abbiamo aperto gli occhi insieme
e ho visto:
tre passi in là una poltrona di vimini
con dentro un uomo
che leggeva il giornale.
***
Wüßte ich einen 14
Dies ist ein Morgen
zu schön
um nicht an den Tod zu denken.
Die fabelhaft indirekte
Beleuchtung,
die Wolkenschollen
locker im Blau.
An einem Morgen wie diesem
fuhr ich durch Simmering;
sah Grabmal und Küchenkraut.
Sah die erbitterte Steinmetzfrau
staubwischen
auf den Schultern der Engel.
Wüßte ich einen –
ich gäb ihm meinen Tag
unbenutzt.
*
Sapessi a chi
Questo è un mattino
troppo bello
per non pensare alla morte.
L’illuminazione
meravigliosamente indiretta,
le zolle di nuvole
disciolte nel blu.
In un mattino come questo,
passando per Simmering,
ho visto sepolcri ed erbe aromatiche.
Ho visto la moglie inacerbita dello scalpellino
togliere la polvere
dalle spalle degli angeli.
Sapessi a chi,
gli darei il mio giorno
intatto.
***
Die Finsternis 59
Nachts,
wenn ich aus dem Haus trete –
über mir Sterne,
reglos
in der weichen Luft
die dunklen
Buschköpfe der Macchia –,
bin ich bereit,
die Finsternis zu loben.
Prahlerisch genug:
einen Moment
lang zu vergessen,
wie glanzvoll
sie erhellt ist.
*
L’oscurità
Di notte,
uscendo di casa –
sopra di me le stelle,
immobili
nell’aria morbida
le oscure
teste dei cespugli della macchia–,
sono pronto
a lodare l’oscurità.
Fanfarone abbastanza:
nel dimenticare
per un momento,
di quanto splendore
è illuminata.
***
Das Wiedersehen 131
Wenn ich gelassen bin,
sehen kann, was nicht wiederkehrt,
ohne Hadern,
verabrede ich mich manchmal
mit dem Wasser.
Ich treffe es im alten Park,
viele Stufen tief
unter dem Palazzo:
als Schleier, der vom Felsen fällt,
als muskulösen Strang
in einer Rinne.
Als schwarzen Teich.
Als Brunnenstrahl.
Als Stäuben, Sprühen
auf bloße Arme.
Als Kühle, die ich einmal küßte
auf deiner Stirn.
*
Il rivedersi
Quando sono sereno,
quando riesco a vedere, ciò che non ritorna,
senza alcuna tensione,
mi do a volte un appuntamento
con l’acqua.
L’incontro in un vecchio parco,
tanti gradini in giù
sotto il palazzo:
come velo, che viene giù da una roccia,
come un cavo di muscoli
in un canale.
Come stagno scuro.
Come zampillo di fontana.
Come uno spolverio,
uno spruzzare
sulle braccia nude.
Come refrigerio, che ho baciato una volta
sulla tua fronte.
***
Freiheiten 143
Das Vertauschen eines Ortes
mit einem andern.
Blicke aus Fenstern
zu verschiedenen Jahreszeiten.
Die Treue zu einer Arbeit,
nach der niemand fragt.
Erdberührungen, leichthin,
im Gehen.
Die Aufgabe falscher Freunde.
Der Zusammenprall, ungeschützt,
mit fremdem Leben.
Das ruhige Eintauchen der Hände
in eiskaltes Wasser.
*
Le libertà
Lo scambiare un posto
per un altro.
Sguardi da finestre
nelle varie stagioni dell’anno.
La fedeltà a un lavoro,
che non interessa nessuno.
Contatti con la terra, distrattamente,
camminando.
L’abbandono di falsi amici.
Lo scontro, senza protezione,
con vita sconosciuta.
Il calmo immergere delle mani
in acqua gelata.
***
Einfacher Raum 165
Das Zimmer, von dem ich träume,
enthält einen Tisch, zwei Stühle
und sonst nichts.
Aber auf dem Tisch steht eine Rose,
und auf den Stühlen
sitzen du und ich.
Das Licht hinter den Scheiben
weicht dem Dunkel.
Das Dunkel
weicht dem Licht.
Im Dunkeln leuchtet uns die weiße Rose,
während wir zueinander sprechen,
du auf dem einen,
ich auf dem anderen
Stuhl, in der Mitte
der Tisch.
*
Spazio elementare
La stanza, che sogno,
contiene un tavolo, due sedie
e nulla di più.
Ma sul tavolo c’è una rosa,
e sulle sedie
sediamo tu ed io.
La luce dietro i vetri
cede al buio.
Il buio
cede alla luce.
Nel buio ci illumina la rosa bianca,
mentre parliamo l’un con l’altro,
tu su una
e io sull’altra
sedia, nel mezzo
il tavolo.
***
Im Paradies 219
Im Paradies
kann man sich eine Fahrkarte kaufen.
Auf den blinkenden Fluß sehen zur Rechten,
aussteigen an einem unbekannten Ort
und durch eine Kastanienallee gehen.
Im Paradies
trägt man ein Buch in der Tasche
und liest darin
in einem Straßencafé.
Im Paradies
ist es kalt oder warm.
Es gibt Hunger und Durst,
und die Haut nimmt Notiz
von einer anderen Haut.
Augen treffen Augen,
das Ohr hört den Atem,
die Hand knipst das Licht aus.
Es ist dunkel im Paradies,
oder es ist hell –
wenn das Licht wiederkommt
durch ein Fenster.
*
In paradiso
In paradiso uno si può comprare un biglietto per viaggiare.
Guardare a destra il fiume luccicante,
scendere in un posto sconosciuto
e incamminarsi sul viale di ippocastani.
In paradiso
uno porta un libro in tasca
e vi legge
in un caffè all’aperto.
In paradiso
fa freddo o caldo.
C’è fame o sete,
e la pelle nota
un’altra pelle.
Occhi incontrano occhi,
l’orecchio sente il respiro,
la mano spegne la luce.
C’è buio in paradiso,
o chiaro –
quando la luce ritorna
attraverso la finestra.
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