“Quegli animali maltrattati vanno liberati”, l’indagine Lav sul circo Medini: denuncia e richiesta di sequestro

  • Postato il 17 aprile 2025
  • Ambiente
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Costretti a vivere e mangiare tra i loro escrementi, rinchiusi per giorni nei camion (e nelle gabbie) senza mai uscire. Sono le condizioni inaccettabili in cui vivono gli animali del circo Medini, denunciate dalla Lav, che ha sporto denuncia in Procura. La Lega anti vivisezione ha seguito per giorni gli spostamenti del circo Alex Medini, attendato prima a Canelli, poi a Fossano e infine a Cavour, in Piemonte, e ha raccolto immagini e video che rivelano una realtà crudele, dove gli animali vengono chiusi nei camion per più di 36 ore, costretti all’interno di spazi inadatti alle loro dimensioni e alle loro esigenze etologiche, senza la possibilità di muoversi, riposare adeguatamente o accedere a cibo e acqua in modo appropriato.

L’inchiesta video è già nelle mani degli inquirenti, allegata a una denuncia (la speranza è che la Procura intervenga, a breve, col sequestro degli animali). Ippopotami, cammelli, cavalli, oche e pony fatti salire sui camion senza le adeguate strutture di protezione per evitare e prevenire danni fisici alle zampe. Infatti, nel video è ben visibile uno dei cammelli che scivola sulla rampa e faticosamente cerca di tirarsi su, per poi essere stipato nel camion insieme agli altri quattro individui. Le oche rimangono chiuse per giorni in una gabbia di legno e lasciate sotto la pioggia. “Oltre al trasporto, che non viene effettuato secondo la normativa, ci troviamo di fronte ad una cattiva gestione anche degli spazi esterni degli animali, lasciati sull’asfalto, privi di arricchimenti e di spazi ampi al coperto dove proteggersi, esponendo cammelli ed ippopotami, non abituati al freddo del nord Italia, a condizioni di vita inadeguate rispetto al loro habitat naturale. E le conseguenze di un simile trattamento sono visibili nelle ferite sulla pelle dell’ippopotamo Paolina, lasciata senza una vasca dove potersi immergere, requisito minimo richiesto dalle linee guida stilate dalla commissione scientifica CITES che garantirebbero all’animale semiacquatico di poter mantenere elastica la pelle ed evitarne la lacerazione” ha dichiarato Giulia Giambalvo, responsabile area esotici di Lav.

Quello che abbiamo documentato è grave: questi animali sono trattati come oggetti da spostare per profitto, e in ogni tragitto e movimentazione rischiano di ferirsi, vengono costretti a mangiare e dormire per giorni in mezzo alle loro deiezioni, e tutto questo per mero guadagno dei circensi che costringono questi animali ad esibizioni per un intrattenimento anacronistico e crudele. Il trasporto è solo una parte della loro sofferenza, che inizia con la nascita in cattività e prosegue con l’addestramento coercitivo e la vita in gabbia” ha aggiunto Giambalvo. “Chiediamo un’indagine approfondita sui maltrattamenti documentati con l’auspicio di una nuova condanna”. Poi l’appello al ministro Alessandro Giuli, che con una firma può fermare l’uso degli animali nei circhi. “C’è un unico modo in cui tutto questo può diventare solo un ricordo: l’abolizione immediata della presenza degli animali dai circhi ed il divieto, per legge, di sfruttare gli animali nelle esibizioni. Chiediamo con urgenza al ministro della Cultura Giuli di firmare il decreto legislativo attuativo entro il 18 agosto 2025 come previsto dalla Legge delega sullo spettacolo e mettere fine a questa forma di sfruttamento, guardando al futuro verso una forma di intrattenimento etico e rispettoso della vita”.

La nuova inchiesta della Lav arriva a poche settimana dell’uscita del film L’ultimo spettacolo, opera prima del regista Andrea Morabito, che racconta la più grande liberazione animale da un circo.

Mail: a.marzocchi@ilfattoquotidiano.it

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