Può essere imperdibile una mostra che si occupa di vecchi diagrammi e antiche infografiche?

Cosa rende un diagramma più potente di una fotografia? Può un’immagine astratta raccontare una guerra, una disuguaglianza, un fenomeno migratorio? Parallelamente alle 19. Mostra Internazionale di Architettura, Ca’ Corner della Regina, sede veneziana di Fondazione Prada, accoglie Diagrams, la mostra ideata dallo studio AMO/OMA, fondato da Rem Koolhaas

La mostra sui diagrammi dello studio fondato da Rem Koolhaas a Venezia?

L’esposizione nasce da un’indagine interdisciplinare sulla rappresentazione visiva dell’informazione, con particolare attenzione al diagramma, definito da Koolhaas come uno strumento di grande forza, capace di generare un’aura di obiettività. La sua efficacia risiede nell’apparente neutralità: «Spogliati di ornamenti, privi di scala e contesto, i diagrammi sembrano veicolare conoscenza senza bisogno di spiegazioni», spiega il progettista che ha compiuto ottant’anni nel 2024. Come sottolinea Miuccia Prada, direttrice creativa della maison, la mostra si inserisce nelle ricerche promosse dalla Fondazione per favorire una comprensione critica del presente nell’obiettivo di stimolare un dialogo.

Temi e sezioni della mostra Diagrams alla Fondazione Prada

All’interno del palazzo settecentesco la mostra si articola in nove sezioni dedicate alle “nuove urgenze” del nostro tempo: Ambiente costruitoSaluteDiseguaglianzaMigrazioneAmbienteRisorseGuerraVerità e Valore. Attraverso oltre 300 opere provenienti da tutto il mondo, Diagrams costruisce così un atlante visivo che attraversa epoche, linguaggi e geografie, dal XII secolo alle produzioni digitali più recenti. Al piano terra, dei grafici introduttivi delineano il campo di indagine, tracciando un vero e proprio “diagramma della mostra sui diagrammi”, una scelta che rivela con chiarezza e trasparenza l’approccio curatoriale e il metodo espositivo. Al piano nobile, nove grandi vetrine disposte in parallelo nella galleria sintetizzano i temi principali, poi approfonditi nelle sale laterali. La neutralità del design espositivo assume un ruolo essenziale nella percezione delle opere: il fondo scuro, unito ad uno studio accurato dell’illuminazione, amplifica l’eccezionalità dei contenuti, conferendo alla mostra un’aura meditativa.

Perché dedicare una mostra ai diagrammi?

Oggi viviamo immersi in una cultura visiva che affida a strumenti come il diagramma il compito di semplificare, orientare, e talvolta distorcere la complessità del mondo. Come sottolinea Koolhaas, il diagramma è un dispositivo antico e sorprendentemente resiliente, la cui efficacia risiede nella capacità di spiegare o persuadere senza bisogno di parole, rendendosi applicabile a qualsiasi ambito: dalla moda alla religione, fino alla storia delle diseguaglianze sociali. Proprio questa versatilità ne fa oggi uno degli strumenti più potenti della rappresentazione contemporanea. Nel combinare contenuti estremamente seri ed eterogenei, spesso anche contraddittori, Koolhaas spiega che ha agito anche una componente ironica, una volontà di gioco e di divertimento. Questa scelta si contrappone alla direzione comune delle ultime Biennali di Architettura, più inclini a percorsi univoci. Diagrams, invece, propone una molteplicità di visioni, riflessa nei linguaggi e nei temi che attraversa. Il suo valore culturale sta proprio qui: nel rendere visibile ciò che spesso resta implicito, stimolando una riflessione critica assai articolata sui mezzi con cui osserviamo e interpretiamo la realtà.

Lorenzo Giordano

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Autore
Artribune

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