A Bologna nasce NOVA. Un progetto per promuovere l’arte e la cultura contemporanea

Da Rita Levi Montalcini a Barack Obama; ma anche Dario Fo, Fernanda Pivano, Arnaldo Pomodoro. Sono solo alcuni dei Ritratti senza tempo immortalati dal fotografo fiorentino Rossano B. Maniscalchi, ora in dialogo con i marmi antichi della collezione di Palazzo Medici Riccardi.

“Ritratti senza tempo”. A Firenze la mostra fotografica su memoria e identità

A Firenze, la mostra ospitata al Museo dei Marmi del palazzo rinascimentale, inaugurata lo scorso 30 luglio, si protrarrà fino al 28 ottobre, esponendo gli scatti dell’artista di fama internazionale per la prima volta nella sua città natale. Si tratta, in vario modo, di leader del nostro tempo: intellettuali, politici, spirituali. Chiamati a confrontarsi con imperatori, filosofi e figure mitologiche del passato in un progetto espositivo che si interroga sul valore del ricordo e al contempo sul ruolo dell’immagine nella costruzione della storia individuale e collettiva. Un invito a riflettere sui temi della memoria, della vanità, del potere, della gloria, dell’identità, esaltati dalla relazione tra arte classica – la collezione permanente di Palazzo Medici Riccardi – e contemporanea.

NOVA: una nuova associazione per la promozione dell’arte contemporanea a Bologna

A curare il progetto è Chiara Regazzi, presidentessa della neonata Associazione NOVA – Nuova Officina delle Visioni Artistiche costituita lo scorso febbraio insieme a Giacomo Dondi e Carla Finelli, realtà bolognese che con la mostra fiorentina – organizzata insieme all’Associazione The Hearing Eyes con il supporto della Fondazione MUS.E – esordisce nel panorama nazionale proponendosi come nuovo spazio aperto, fluido e multidisciplinare per la promozione dell’arte contemporanea, la valorizzazione delle nuove generazioni e la costruzione di dialoghi creativi tra le arti, le comunità e i territori.

Bologna come laboratorio diffuso di cultura contemporanea

NOVA vuole riunire professionisti dell’arte e della cultura e nasce proprio a Bologna perché ne individua le potenzialità di terreno fertile, aperto all’ibridazione dei linguaggi, alla co-progettazione e all’inclusione generazionale. Un laboratorio diffuso di cultura contemporanea nel quale anche la neo-associazione vuole fare la sua parte, attivando nei prossimi mesi una rete di collaborazioni sul territorio emiliano, con il coinvolgimento di realtà culturali e istituzionali locali per disegnare un percorso condiviso di attività e iniziative rivolte a un pubblico ampio.
“NOVA nasce con l’obiettivo di generare contaminazioni tra linguaggi, visioni e discipline” spiega Regazzi “Vogliamo contribuire alla costruzione di una nuova cultura del presente: più inclusiva, riflessiva, in dialogo con le eredità del passato e le prospettive del futuro”.
E, pur in trasferta, la prima tappa del percorso di NOVA conferma gli obiettivi, sostenendo un progetto che fa della fotografia contemporanea il veicolo per instaurare un dialogo con la storia e riflettere sul futuro.
In autunno si ripartirà da Bologna, con nuove iniziative e progetti all’insegna della sperimentazione e della contaminazione tra linguaggi, che possano mettere in risalto il positivo impatto sociale dell’arte e della creatività: “Organizzeremo laboratori di scrittura creativa in centri antiviolenza o di accoglienza per minori; e nel frattempo abbiamo in programma un’iniziativa sul cortometraggio, con l’idea di premiare le giovani produzioni più meritevoli, per offrire un’opportunità di ingresso nell’industria cinematografica”. Nel frattempo prosegue la ricerca di uno spazio dove trovare casa, a Bologna: “Meglio se con un piccolo teatro, perché vorremmo che le arti performative avessero ampio spazio tra le nostre attività”. 

Livia Montagnoli

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Autore
Artribune

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