“Prima il colpo allo specchietto, poi gli hanno puntato una pistola in faccia per rubargli il Rolex da 70 mila euro”: Michele Criscitiello rapinato a Sesto San Giovanni

  • Postato il 3 ottobre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Un copione che si ripete, identico. A pochi giorni di distanza dalla rapina subita dal conduttore Stefano De Martino, un altro volto noto della televisione è caduto vittima della famigerata “tecnica dello specchietto“. Giovedì mattina, a Sesto San Giovanni, il giornalista e amministratore delegato di Sportitalia, Michele Criscitiello, 42 anni, è stato derubato del suo Rolex, un orologio del valore di circa 70.000 euro.

Tutto è avvenuto in pochi, concitati attimi, nella mattinata di giovedì 2 ottobre. Criscitiello era fermo a un semaforo a bordo della sua auto, una Porsche, quando è entrata in azione quella che si sospetta essere una banda specializzata. Per primo, uno scooter si è avvicinato e ha urtato deliberatamente lo specchietto sinistro della vettura, per poi allontanarsi nel traffico. Un trucco classico per indurre il conducente ad abbassare il finestrino. Appena Criscitiello lo ha fatto, un secondo scooter si è affiancato. Uno dei malviventi gli ha puntato contro una pistola (non è chiaro se vera o giocattolo) e, con un gesto fulmineo e violento, gli ha afferrato il polso e gli ha strappato l’orologio, prima di fuggire.

Le modalità della rapina ricalcano in modo impressionante quelle del colpo messo a segno pochi giorni prima ai danni di Stefano De Martino in via Castelbarco a Milano, in zona Bocconi. Anche in quel caso, un primo scooter aveva urtato lo specchietto della sua Mercedes, spingendolo a mettere il braccio fuori dal finestrino. Un secondo complice era poi intervenuto per strappargli il suo Patek Philippe da 40.000 euro. De Martino aveva accennato a una reazione, ma era stato fermato dalla minaccia: “Lasciami o ti sparo”.

Sul posto sono intervenuti i Carabinieri del nucleo radiomobile di Sesto San Giovanni, che hanno raccolto la testimonianza di Criscitiello e avviato le indagini. L’ipotesi più accreditata è che dietro a questi colpi ci sia una “batteria” di rapinatori trasfertisti, specializzati in furti di orologi di lusso e che utilizzano scooter rubati o con targhe contraffatte per rendere più difficili le ricerche. I militari stanno ora setacciando le immagini di tutte le telecamere di videosorveglianza della zona, alla ricerca di elementi utili per dare un volto e un nome ai responsabili.

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Il Fatto Quotidiano

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