Prima della Scala 2025, tutto quello che c’è da sapere: gli orari, come vederla in tv, i vip attesi, il dress code e le curiosità sulla Lady Macbeth di Šostakóvic
- Postato il 7 dicembre 2025
- Cultura
- Di Il Fatto Quotidiano
- 2 Visualizzazioni
Oggi, 7 dicembre giorno di Sant’Ambrogio, Milano celebra la sua tradizione culturale più alta con l’inaugurazione della stagione d’opera 2025/26 del Teatro alla Scala. L’evento, da sempre sold out, quest’anno ha raggiunto un incasso record che sfiora i 3 milioni di euro. Alle ore 18:00 andrà in scena “Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk” di Dmitrij Šostakovič, un titolo che non ha mai aperto la stagione del Piermarini. L’opera è stata scelta per celebrare il cinquantesimo anniversario della scomparsa del compositore.
Orari e diretta televisiva
La serata sarà trasmessa in diretta per permettere al pubblico nazionale e internazionale di seguire l’evento:
- Inizio diretta (Rai 1): La diretta su Rai 1 (anche in 4K sul canale 210 di Tivùsat) comincerà alle 17:45, con la consueta conduzione di Milly Carlucci e Bruno Vespa.
- Inizio opera: L’alzata del sipario è prevista per le 18:00, quindi la durata dello spettacolo sarà di 3 ore e 40 minuti.
- Radio e streaming: La diretta è garantita anche su Rai Radio3 e RaiPlay (dove resterà visibile per 15 giorni).
Vip, assenze e dress code
Per la prima volta dal 1951 mancherà il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Le autorità saranno comunque folte, accolte dal Sindaco di Milano Giuseppe Sala e dal Sovrintendente Fortunato Ortombina. Sono attesi infatti il Ministro della Cultura Alessandro Giuli, il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, la Senatrice Liliana Segre e il Senatore Mario Monti. In platea sfileranno nomi noti come Mahmood, gli ambassador BMW Achille Lauro e Pierfrancesco Favino, e figure di spicco del panorama culturale milanese come Stefano Boeri (Triennale) e Maria Porro (Salone del Mobile). E il dress code? Come facilmente ipotizzabile, l’occasione richiede la massima formalità. L’invito ufficiale è di preferire l’abito da sera o lo smoking per gli uomini e gli abiti da cerimonia per le donne.
Direzione artistica e cast
La direzione musicale, per la dodicesima volta consecutiva, è affidata al Maestro Riccardo Chailly, alla sua ultima inaugurazione di stagione come direttore musicale stabile, ma con l’impegno di una presenza continuativa negli anni a venire. La scelta di Chailly è nota per la sua audacia e si deve a lui la selezione di questa fluviale e bellissima opera russa.
Regia: L’allestimento è curato dal moscovita Vasily Barkhatov, voce emergente della regia internazionale, al suo debutto alla Scala. La sua messa in scena, ambientata negli anni Cinquanta, segue con acribia naturalistica la drammaturgia di Šostakovič. L’opera è raccontata come se i fatti fossero già accaduti e messi a verbale in un commissariato di Polizia.
Protagonisti: I fari sono puntati sul soprano statunitense Sara Jakubiak (Katerina L’vovna Izmajlova), chiamata a interpretare un personaggio drammatico e sfaccettato. Al suo fianco, il tenore armeno Najmiddin Mavlyanov (Sergej) e il solido basso Alexander Roslavets (Boris Timofeevič Izmailov).
La trama dell’opera
L’opera è ispirata a una novella del 1850 di Nikolaj Leskov e si alimenta di un truce naturalismo che sconfina nell’iperrealismo, narrando l’ascesa e la caduta di Katerina L’vovna Izmajlova. Katerina, donna libera ed emancipata, è intrappolata in un matrimonio senza passione con l’impotente Zinovij Borisovič Izmailov. La sua vita si accende per un amore incondizionato verso il servitore Sergej. Per liberarsi di ciò che ostacola la sua felicità, Katerina non esita a macchiarsi di tre crimini: uccide il marito Zinovij. Poi uccide il suocero ubriacone e molesto, Boris Timofeevič Izmailov. Quando la coppia viene scoperta e condannata alla deportazione in Siberia, Katerina scopre che Sergej si è invaghito di un’altra deportata. La tragedia si conclude con un atto estremo: prima di giungere a destinazione, Katerina pone fine alla sua esistenza e a quella della sua rivale, gettando entrambe in un lago gelato.
Il fantasma della censura sovietica
La storia dell’opera è tanto drammatica quanto la sua trama. Dopo la prima rappresentazione nel 1934, ebbe un successo clamoroso in Russia e all’estero. Ma il 28 gennaio 1936, Stalin assistette a una rappresentazione al Bolšoj. Due giorni dopo, una terribile stroncatura pubblicata sulla Pravda accusò Šostakovič di volgarità e formalismo, portando alla messa al bando dell’opera per quasi trent’anni. Solo nel 1963 l’opera tornò in scena, edulcorata e con il nuovo titolo di Katerina Izmajlova. La Prima di stasera propone la versione primitiva e non censurata, riportando sul palco la forza viscerale e la controversia voluta dal compositore.
L'articolo Prima della Scala 2025, tutto quello che c’è da sapere: gli orari, come vederla in tv, i vip attesi, il dress code e le curiosità sulla Lady Macbeth di Šostakóvic proviene da Il Fatto Quotidiano.